Brunetta sale in cattedra e
boccia il portale dell’Università di
Bari, taggandolo come “poco
accessibile“.
Il portale accessibile.gov.it dedicato alla verifica e allo studio dell’accessibilità dei siti istituzionali, ha riportato infatti alcune
criticità emerse dalla navigazione del sito dell’ateneo.
L'”osservatorio” dei siti della PA che si rivolgono ai cittadini voluto dal ministro per la pubblica amministrazione Brunetta, ha infatti evidenziato il fatto che il sito dell’università di Bari richiederebbe “un tempo di risposta
troppo lungo in seguito alle
segnalazioni degli utenti”, rilevando inoltre la mancata segnalazione della
PEC (posta elettronica certificata) dell’Università ai sensi dell’art. 34 Legge 69/2009.
Un’ulteriore segnalazione su
Accessibile.gov.it, che tuttavia è già stata risolta dall’ateneo, riguardava poi la sezione “Trasparenza, valutazione e merito”.
Ma la
lezione per l’area di riferimento pugliese non si ferma al mondo universitario. Ripresa infatti anche un’altra istituzione che opera in Puglia ma che fa riferimento al Ministero dello Sviluppo Economico (ex ministero delle Comunicazioni). L”Ispettorato territoriale Puglia e Basilicata sarebbe infatti “
colpevole“, come l’Università di avere tempi eccessivamente lunghi di risposta nei confronti delle richieste dell’utenza, di non indicare la PEC dell’Ispettorato, e di non aver esposto, oltre a news debitamente
aggiornate che ormai risalgono allo scorso anno, anche la cosiddetta “operazione trasparenza”.
Sul sito non sono pubblicate pagelle, né promozioni o bocciature.
E’ un sito di servizio che si pone come punto di incontro tra il cittadino e l’amministrazione per migliorare la qualità dei servizi pubblici erogati on line.
Il cittadino può inviare una segnalazione se ha riscontrato problemi durante la navigazione in un sito specifico: i problemi vanno dalla funzionalità, ai contenuti, ai tempi di risposta in seguito ad una segnalazione.
La segnalazione viene fatta compilando una scheda disponibile on line che prevede una serie di risposte chiuse e la possibilità di indicare problemi eventualmente non previsti.
La segnalazione viene poi assegnata a un operatore che gira la “scheda segnaletica” ai webmaster del sito in questione, aspetta una risposta e poi la invia all’utente insoddisfatto.
L’articolo si riferisce a una pagina del sito accessibile.gov.it in cui è riportato un elenco di segnalazioni in ordine cronologico pervenute al sito. Può capitare, quindi, che lo stesso sito web sia presente più volte.
Le faccine riportate a destra dei problemi riscontrati segnalano solo lo stato della pratica di segnalazione e non il giudizio sul sito.
Trattandosi di segnalazioni di problemi, tutti i giudizi riportati evidenziano esclusivamente criticità e ogni segnalazione riguarda il giudizio di un unico utente. Ad esempio sono presenti segnalazioni su siti riconosciuti accessibili e usabili, ma sui quali sono state comunque inviate segnalazioni da qualche utente che ha avuto difficoltà (vedasi il sito della Polizia di Stato o delle Ferrovie dello Stato o del MIUR o lo stesso sito posta certificata.gov.it).
Per quel che riguarda l’Università di Bari si sarebbe dovuto condurre meglio la caccia allo scoop. Se l’Università di Bari fosse stata contattata, avrebbe potuto fornire notizie corrette ed esaustive.
Nel sito accessibile. gov. it sono presenti due uniche segnalazioni che riguardano l’Università di Bari.
La prima ha il numero 116 con data 8 gennaio 2010.
Sono riportati sei punti di criticità e una faccina gialla nello stato.
Questa la storia: l’utente ha inviato la segnalazione il giorno 8 gennaio 2010. Il 12 gennaio la segnalazione è stata inviata all’amministrazione del sito Uniba. La risposta al sito accessibile.gov.it è stata inviata lo stesso 12 gennaio e sono state chiarite le perplessità dell’utente. Il 13 gennaio accessibile.gov.it ha ringraziato “per la risposta celere e puntuale”.
La seconda ha il numero 292 ed è quella cui si fa riferimento sulla stampa.
La data è del 9 maggio 2010 e al momento non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione da accessibile.gov.it.
Proviamo a capire perché:
1. sui tempi di risposta in seguito a segnalazione avevamo già risposto e risolto le perplessità;
2. per quel che riguarda la PEC, l’indirizzo non è presente sul sito perché siamo ancora in attesa di riceverlo dalle Poste (la mancata attivazione in seguito alla richiesta del 4 maggio sembra dipenda da un problema di overbooking e difficoltà dell’ente Poste ad evadere le richieste pervenute). Quindi il problema non è certo imputabile a Uniba;
3. la sezione Trasparenza valutazione e merito è presente sul sito in home page. Lo è da un anno ormai: fino a un mese fa si chiamava Operazione Trasparenza come da disposizioni del Ministero per la Funzione Pubblica.