RoboEarth: l'Internet con cui i robot apprendono nuove competenze
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Arriva RoboEarth, l’Internet dei robot per scambiarsi competenze e assistere i pazienti in cloud

da | Gen 2014 | News | 0 commenti

Macchine in rete per apprendere le une dalle altre nuove competenze rispetto a quelle di partenza. Sarà possibile grazie a RoboEarth, un vero e proprio Internet dei robot. La realizzazione di questo particolare web – che debutterà a Eindhoven (Olanda) – fa parte di un progetto quadriennale finanziato dall’Unione Europea. RoboEarth sarà impiegato nell’ambito dei servizi ospedalieri per supportare l’assistenza dei pazienti, superando i limiti di programmazione di ciascuna macchina.

L’Internet dei robot – com’è stato soprannominato – è stato sviluppato da alcuni ricercatori provenienti da Philips e da cinque università europee, con la collaborazione particolare dell’ateneo della città olandese. Si tratta, in sostanza, di “una gigantesca rete e repository database in cui i robot possono condividere le informazioni e imparare gli uni dagli altri”. In questo modo potranno compiere semplici gesti di assistenza finora eseguiti da professionisti in carne e ossa, e arrivare a svolgere i compiti di altre macchine. In effetti, il problema principale – spiega Rene van de Molengraft, responsabile del progetto – “è proprio che i robot sono spesso sviluppati per un compito specifico”.

Inizialmente, saranno quattro le macchine a sperimentare RoboEarth, adempiendo a una serie di compiti che vanno dal servire bevande ai pazienti e consegnare loro cuscini, ad aprire scatole di pillole o versare sciroppi. Mentre i robot svolgeranno queste funzioni, tramite questa particolare rete Internet verranno registrate su cloud anche una serie di informazioni – relative, ad esempio, alla disposizione della stanza del paziente – e tutte quelle variabili che, in un ambiente ospedaliero, si manifestano giorno per giorno e che magari la singola macchina non riuscirebbe a individuare e valutare da sola. Variabili facilmente gestibili dagli uomini, ma non da macchine con programmazioni limitate. Così sarà possibile per un robot sostituirne un altro nell’esecuzione dei compiti assegnati, proprio come avviene con gli infermieri in carne e ossa quando c’è da fare i conti con qualche defezione, imprevisto o emergenza.

La notizia che un team di aiutanti così speciali possa affiancare i classici infermieri che siamo soliti trovare per le corsie degli ospedali viene da un lato accolta con grande ottimismo, dall’altra accende vecchie paure riguardo a una sempre maggiore supremazia della robotica nella vita quotidiana dell’uomo. Tutto ciò che prima sembrava solo una chimera, adesso si sta realizzando. Di questo passo, secondo gli esperti, tra dieci anni gli assistenti robot potranno probabilmente essere disponibili anche nelle case.

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