Un appello per la ricerca dei rettori toscani: lo lanciano durante il meeting 2009
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Ricerca: rettori toscani lanciano appello per ottenere risorse straordinarie

da | Lug 2009 | News | 0 commenti

fondi ricerca toscana

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Scienza, ma non solo. La ricerca scientifica è anche la leva più efficace per garantire l’innovazione industriale e, di conseguenza, la competitività. La ricerca è la chiave per uscire dalla crisi e dovrebbe essere sostenuta con risorse straordinarie, come sta avvenendo in Francia e negli Usa, e non penalizzata con tagli ai finanziamenti.

Questo il senso dell’appello lanciato dal palco di San Rossore da tre voci di primo piano del mondo dell’Università italiana, il rettore dell’Università di Pisa Marco Pasquali, il vice direttore della Scuola Normale Fabio Beltran e la direttrice della Scuola Sant’Anna Maria Chiara Carrozza.

In occasione dei saluti di apertura del meeting 2009 dedicato a “La scienza motore dello sviluppo, la pace motore del mondo”, il rettore Pasquali ha ricordato l’importante contributo dato dal mondo universitario alla stesura del programma e all’organizzazione del meeting.

Il rettore dell’ateneo pisano ha poi aggiunto: ”Il nostro Paese investe poco nella ricerca e nella scienza, a differenza di quanto fanno altri. Il rischio è che parlando di scienza potremo solo commentare le scoperte degli altri e saremo solo degli spettatori”.

Scienza e ricerca hanno bisogno di sostegno pubblico e privato per crescere, ha ribadito anche il presidente della Regione Claudio Martini, sottolineando come l’innovazione sia l’unica via attraverso cui può crescere la competitività economica di un Paese.

”Il 2009 – ha detto Beltran della Scuola Normale – è un anno pieno di ricorrenze: celebriamo 400 anni del cannocchiale di Galileo, 150 anni dalla pubblicazione de “L’origine della specie” di Darwin, 40 anni dal primo passo dell’uomo sulla Luna, 20 anni dalla caduta del muro di Berlino”.

”In un momento di crisi come quello attuale – ha infine concluso la direttrice della scuola Sant’Anna Carrozza – è più che mai necessario guardare agli orizzonti futuri più che riflettere sul passato.

Dobbiamo essere grati a quei giovani ricercatori che invece di andare a lavorare all’estero scelgono di restare e contribuire al futuro del nostro Paese. Dobbiamo promuovere e sostenere la scienza, vero motore dell’innovazione, anche industriale”.

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