È questo lo scopo principale che si prefigge la nuova Agenzia di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Anvur, il cui schema di regolamento sarà presto analizzato dal Consiglio dei ministri per l’esame preliminare.
L’idea dell’Anvur risale all’ex ministro dell’Università Fabio Mussi che, però, non è riuscito a condurre in porto l’operazione. Mariastella Gelmini ha deciso di proseguire sulla strada di un’agenzia terza e unificata per valutare università ed enti di ricerca, lavorando negli scorsi mesi ad una struttura più “leggera” e meno “burocratica”.
L’Agenzia dovrà promuovere, si legge nello schema di regolamento che arriverà a palazzo Chigi, “la cultura della qualità e del merito” tenendo conto anche di esperienze “internazionali”.
L’Anvur dovrà ispirarsi a principi di autonomia, imparzialità, professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti. Sotto la sua lente d’ingrandimento finiranno i corsi di studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione. In pratica l’agenzia dovrà misurarne efficienza ed efficacia.
L’Anvur avrà anche il compito di proporre al ministro i requisiti quantitativi e qualitativi per l’istituzione di nuove università o di sedi distaccate, ma anche di nuovi corsi, compresi dottorati e master.