Buon compleanno Uniss! L’Università degli Studi di Sassari, la più antica della Sardegna compie 450 anni e per festeggiare invita i massimi vertici del nostro governo. Dopo la visita del capo dello Stato, sbarcato nell’isola sarda lo scorso febbraio, toccherà al presidente della Camera Gianfranco Fini e al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo celebrare l’anniversario dell’ateneo.
La terza carica dello Stato e il titolare del dicastero del Miur chiuderanno i festeggiamenti partecipando, sabato 24 marzo all’evento conclusivo che si svolgerà davanti a centinaia di persone (pare circa ottocento), tra cui studenti, docenti dell’Ateneo e amministrativi.
La cerimonia avrà luogo presso il Teatro Verdi, lo stesso che ospitò, nel lontano 1962, i festeggiamenti in onore del quadrigentesimo, come a sottolineare una linea di continuità che lega quest’università al suo passato.
Già durante la sua visita, Giorgio Napolitano aveva definito questo compleanno “un così imponente anniversario”, la cui importanza è stata più volte sottolineata anche dal rettore dell’università sassarese, Attilio Mastino, che non ha mai spesso di ribadire il valore dell’offerta formativa del suo ateneo.
Tra le facoltà presenti a Sassari, tra l’altro, Architettura si colloca ai vertici della classifica italiana. “Portiamo avanti la riforma della struttura stessa dell’università, avviata con la costituzione di 13 nuovi Dipartimenti – ha precisato Mastino – che rappresenteranno la cellula di base nella quale didattica, ricerca, trasferimento a favore del territorio si incontrano”.
La giornata del 24 marzo, il cui inizio è previsto per le 10 del mattino, lo stesso rettore terrà un discorso incentrato su “Università di Sassari tra passato e futuro”. È il 1562 l’anno che segna l’inizio delle prime lezioni universitarie a Sassari: da quel momento, in pochi decenni l’ateneo si espanse e acquisì la nomina di prima Università regia sarda nel 1617, per volere di Filippo III.
Padre fondatore dell’ateneo fu Alessio Fontana, funzionario cancelliere a servizio dell’imperatore Carlo V, che volle destinare tutto il suo patrimonio alla costruzione di un istituto di istruzione guidato dai gesuiti.
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