Zimbabwe, Mugabe apre la prima università militare
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Zimbabwe, Mugabe apre la prima università militare finanziata con prestiti cinesi

da | Ott 2012 | News | 0 commenti

È stata finalmente completata la costruzione della prima università militare dello Zimbawe. Per realizzarla il presidente Mugabe aveva ipotecato le riserve diamantifere del Paese a garanzia del prestito chiesto ai cinesi. I lavori per edificare il National Defence College ad Harare, iniziati nel 2010 grazie a un finanziamento di 98 milioni di dollari da parte del governo di Pechino, sono terminati con largo anticipo rispetto al termine fissato per il 2013.
L’università, che funzionerà anche come think thank del Consiglio Nazionale della Sicurezza, del Ministero della Difesa e del Governo su temi di natura militare, difensiva e di sicurezza nazionale, entrerà a pieno regime solamente nel 2015, ma l’arruolamento dei soldati è già iniziato. Al momento si accetta solamente chi ha il grado di colonnello, comandante di gruppo o superiore. Secondo quato dichiarato dallo stesso Mugabe, tuttavia, l’ateneo ammetterà anche senior manager provenienti da aziende statali dello Zimbabwe o da Paesi amici come il Sud Africa.

L”intenzione del  Presidente è anche quella di continuare a ricercare la collaborazione di Pakistan e Cina. Il prestito, che secondo l’accordo con i cinesi è di 7 anni, ha un tasso di interesse del 2 per cento e rate di pagamento ogni due anni. Nel caso in cui la situazione politica o legale dello Zimbabwe dovesse cambiare, i cinesi richiederebbe l’intero risarcimento del prestito seduta stante. Anche per questo è stata avviata Anjin, una joint venture fra Cina e Zimbabwe per ripagare prima il prestito, che però non sta operando in maniera trasparente e probabilmente sta intascando qualche diamante in più del dovuto.
Inoltre parte dei diamanti che vanno a garanzia del prestito dovevano essere destinati dal Ministro della Finanza, Tendai Biti, per l’istruzione superiore degli studenti del Paese. Non sorprende allora che la popolazione e le associazioni per i diritti umani non abbiano accolto in maniera positiva la costruzione dell’università, considerate anche le continue violazioni dei diritti umani che avvengono nelle miniere di diamanti del Paese, in particolare nei controversi campi di Chiadzwa.
La sensazione generale è che un’università militare dovesse essere l’ultima priorità di un Paese con un deficit di bilancio di 400 milioni di dollari, dove persino i soldati non hanno di che sfamarsi.

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