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Si indebita per laurearsi e non trova lavoro. Negli Usa avvocato fa causa all’università

da | Giu 2011 | News | 2 commenti

Ha contratto debiti per 150.000 dollari per poter ottenere una laurea con il massimo dei voti presso la prestigiosa Thomas Jefferson of Law di San Diego, California. Poi ha ottenuto con esiti altrettanto positivi l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. Ma da tre anni non trova un’occupazione che valorizzi i suoi studi e quindi ha deciso di fare causa all’università per “pratiche fraudolente e ingannevoli”.

L’avvocato Anna Alaburda, promotrice dell’azione legale, spiega che a suo avviso l’università californiana ha diffuso dati non veritieri in merito alla percentuale di laureati che entra nel mondo del lavoro al termine degli studi. L’80 per cento di assunzioni a meno di un anno dalla laurea comunicato dall’ateneo, infatti, comprenderebbe anche lavori part-time e di natura non giuridica. La ex studentessa chiede dunque un risarcimento di 50 milioni di dollari, perché “non avrebbe mai frequentato” quell’università se non avesse avuto la rassicurazione sulla possibilità di trovare presto un lavoro adeguato all’investimento, in termini di studio e di esposizione debitoria.

Dalla Thomas Jefferson of Low respingono le accuse al mittente e spiegano di non aver fornito dati a caso né tanto meno artefatti. “Ci siamo sempre attenuti alle linee guida dell’American Bar Association”, l’associazione che raggruppa migliaia di avvocati e studenti di giurisprudenza. La vicepreside Beth Kransberger ha riconosciuto che c’è una difficoltà generale di ingresso nel mondo del lavoro, che non dipende dai singoli atenei ma dall’andamento generale dell’economia.

La causa promossa contro la Thomas Jefferson è un’azione collettiva. All’ateneo si contesta di aver mentito sulle performance di occupazione e di salario dei suoi laureati e si sottolinea come l’indebitamento medio per studente si a tra i più alti del Paese, 135.000 dollari. Alaburda cita infatti un articolo del New York Times secondo il quale il 95 per cento dei laureati in Legge presso l’università con sede a San Diego si sarebbe indebitato per terminare il ciclo di studi accademici.

Tutto questo, denuncia l’ex studentessa, mentre l’ateneo inaugurava all’inizio di quest’anno un campus del valore di milioni di dollari nel centro di San Diego nel bel mezzo della recessione, proprio mentre, a suo dire, gli esperti raccomandavano gli studenti di riflettere due volte prima di scegliere una scuola di diritto.

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olga
olga
12 anni fa

Ecco, anche in Italia si dovrebbe fare così, tutti insieme.Ma le associazioni dei consumatori cosa aspettano? perchè non si incomincia a tutelare i fruitori del servizio formazione?

geo
geo
12 anni fa

un laureato del genere meriterebbe di vedersi revocato il titolo per manifesta imbecillità.. solo un imbecille può credere di avere il posto di lavoro assicurato sulla base degli studi intrapresi..