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Regno Unito, nuove norme per la competitività degli atenei

da | Lug 2011 | News | 0 commenti

Altro giro di vite sulla riforma universitaria britannica. Dopo aver portato le tasse annuali a 9.000 sterline, il governo ha presentato le scorse settimane un White Paper (libro bianco) contenente un pacchetto di riforme per rendere il sistema universitario inglese più competitivo e di qualità.

Tante le proposte. La più interessante prevede l’eliminazione della soglia massima di studenti meritevoli (livello A – grado AAB o superiore) che le università possono accogliere. Fino ad ora i posti finanziati dal governo per studenti meritevoli erano fissi e le università che eccedevano il numero venivano multate. Dal prossimo anno la soglia verrà eliminata.

Spazio, quindi, alla concorrenza tra università per accaparrarsi i 65.000 posti messi a disposizione dallo Stato. A questi, il governo ne ha aggiunti 20.000 che saranno assegnati alle università capaci di offrire un’istruzione di qualità con una retta annua inferiore alle 7.500 sterline.

La sensazione da parte delle università è che il governo cerchi di mantenere bassa la retta annuale degli istituti medi, come ha affermato Caroline Gipps, vice-cancelliere alla Wolverhampton University, un politecnico la cui retta sarà di 8.500 sterline il prossimo anno. “Quello che il governo sta cercando di fare – sostiene Gipps – è di mettere le università nella posizione di abbassare le rette al di sotto delle 7.500 sterline. Cosa per noi difficile. Non si può fornire scienza e ingegneria di alta qualità a 7.500 sterline”.

Il ministro all’istruzione universitaria David Willetts, dal canto suo, è convinto invece che una maggiore competizione abbasserebbe le rette, innalzerebbe la qualità e potrebbe garantire la possibilità agli studenti di andare proprio all’università che preferiscono come prima scelta.

La riforma sposta decisamente l’asse sulla domanda. Uno dei punti del “libro bianco” prevede che tutte le università rendano pubblici dati oggettivi sul grado di soddisfazione degli studenti, le reali prospettive professionali future (guadagno compreso), nonché le competenze e le qualifiche del personale docente.

Tutte queste misure costringerebbero i college inglesi a fornire standard più alti per accaparrarsi quei 350.000 nuovi studenti che il ministro inglese ha stimato inizieranno i corsi nell’autunno 2012. Ma non finisce qui. Novità sono state introdotte anche nella didattica: i corsi che non riusciranno ad attirare un numero sufficiente di studenti potrebbero chiudere. Inoltre, più potere verrà dato all’Offa, l’Ufficio per il diritto allo studio che si preoccupa di assicurare l’accesso a università prestigiose anche agli studenti più poveri.

Infine, anche le associazioni di beneficenza e le imprese potranno sponsorizzare uno studente meritevole. Un punto questo che ha sollevato parecchie preoccupazioni, in primis il timore che gli studenti ricchi, in questo modo, possano così laurearsi anche se non idonei. Ma il governo ha ignorato le contestazioni e la riforma va avanti.

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