L'Università del Michigan realizza una "pistola" ad antimateria
allenati con i nostri test di ammissione e orientamento gratuiti

test di ammissione
facoltà a numero chiuso

test attitudinale universitario
l’area di studio più adatta a te

test orientamento facoltà
facoltà che fa per te

test di inglese
valuta il tuo livello

Università del Michigan: ecco la “pistola” ad antimateria

da | Lug 2013 | News | 0 commenti

Fino a poco tempo fa una pistola ad antimateria sarebbe stata una cosa da romanzo di fantascienza, ma oggi sembrerebbe essere divenuta realtà. Un team di ricerca dell’Università del Michigan, infatti, è riuscito a creare un dispositivo di dimensioni contenute, capace di generare artificialmente fasci di positroni a partire da un raggio laser della potenza di un petawatt. I positroni, detti anche antielettroni, sono osservabili in natura solo nei raggi cosmici emessi da buchi neri e pulsar.

Lo studio, ora pubblicato sulla rivista scientifica Physical Review Letters, è molto importante per la fisica delle alte energie, perché consentirà di studiare più facilmente i positroni – antiparticelle degli elettroni, con identica massa ma carica elettrica opposta – e di comprendere in maniera più approfondita i corpi celesti più estremi dell’universo e la stessa evoluzione di quest’ultimo nel tempo.

I dati della “pistola” ad antimateria Made in USA sono impressionanti: lunga poco più di un metro, può generare ogni ogni femtosecondo – ossia ogni milionesimo di miliardesimo di secondo – un miliardo di milioni di positroni. Andando quindi a creare un’emissione che si può paragonare a quella che finora era possibile ottenere solo ricorrendo a ben più ingombranti acceleratori di particelle, come il Large Hadron Collider del Cern di Ginevra o quello del Lawrence Livermore National Laboratory.

Come funziona questa “pistola” ad antimateria? Sparando un fascio laser in un campione di elio inerte, si provoca un flusso di elettroni ad altissima velocità, che vengono convogliati poi in una lamina di metallo della quale sono stati distrutti gli atomi. Da questa collisione si genera un flusso misto di elettroni e positroni, che possono essere separati grazie a magneti.

Mentre c’è chi esulta per i risvolti scientifici legati al dispositivo, c’è anche chi sostiene che simili esperimenti potranno portare a catastrofi inimmaginabili, in grado di distruggere l’universo a causa di pericolosissime e incontrollabili reazioni tra materia e antimateria. Bisogna temere per il destino della Terra e del Cosmo, allora? Secondo gli scienziati non c’è da preoccuparsi: i positroni generati dalla “pistola” messa a punto in Michigan possono venire assorbiti da un telo di teflon. Insomma, forse anche per questa volta siamo tutti salvi.

FacebookTwitterEmailWhatsAppLinkedInTelegram
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments