Firenze, cancro al colon: test del sangue svela se si può sopravvivere
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Università di Firenze su cancro al colon: “Un test del sangue può predire se il malato può sopravvivere”

da | Mag 2012 | News | 0 commenti

I ricercatori dell’Università di Firenze hanno messo a segno una nuova scoperta in ambito tumorale: chi è affetto da cancro al colon nella sua forma più grave, ovvero quella metastatica, ha la possibilità di scoprire se può sopravvivere tramite un semplice test del sangue. Gli studiosi sono riusciti a raggiungere tale risultato, grazie all’aiuto di tre centri ospedalieri che si trovano in altrettante città della Danimarca. Si tratta, in particolare, di quelli con sede a Herlev, Odense e Aalborg.
Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati nella rivista Cancer Research, è stato guidato da un chimico dell’Università di Firenze, Ivano Bertini, già noto per aver scoperto che il metaboloma, una sorta di elemento identificativo che abbiamo nel sangue e nelle urine, è unico in ogni individuo. Proprio facendo un test su questo elemento, gli studiosi sono arrivati a predire se un malato di cancro al colon può sopravvivere o meno.

A essere confrontati, i campioni di sangue di 153 persone malate con quelli di 139 soggetti sani. “Abbiamo utilizzato – spiega Stefano Cacciatore, uno degli autori della ricerca condotta all’Università di Firenze – la risonanza magnetica nucleare per analizzare il metaboloma, ovvero l’insieme di tutti i metaboliti (glucosio, lattato, etc.) presenti nel sangue di persone affette da cancro al colon in fase metastatica”. In questa maniera, è stato scoperto che c’è un’enorme differenza tra il profilo dei metaboliti di chi soffre della malattia e chi invece no.
Tale risultato, importante per capire con un semplice test del sangue se è possibile sopravvivere a uno tra i tumori più comuni negli uomini, è stato possibile grazie alla sinergia tra più discipline scientifiche. Ha fatto la differenza, anche, la grande esperienza che i ricercatori hanno accumulato con il tempo nell’analisi dei fluidi biologici, come il sangue e l’urina, tramite la risonanza magnetica nucleare. Inoltre, si ricordi che per analizzare i dati “sono state utilizzate sofisticate tecniche informatiche.

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