Facebook, l'università di Dallas crea il "non mi piace"
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Social network, dall’università di Dallas arriva il “non mi piace” su Facebook

da | Mar 2012 | News | 0 commenti

L’Università di Dallas propone il “non mi piace” su Facebook. Basta con i finti buonismi e le innumerevoli amicizie social. Per chi l’ha tanto desiderato, ecco il pulsante “Non mi piace” su Facebook: sincero, diretto, liberatorio. La possibilità di esprimere parere negativo a pagine e persone, etichettandole come veri e propri “nemici”, sarà presto data da una nuova applicazione, EnemyGraph il nome.
Sviluppato da Dean Terry, responsabile del programma per i media emergenti dell’Università di Dallas, il programma sarà in grado di girare sulla piattaforma Facebook. E grazie ad un dito, stavolta puntato verso il basso, l’utente potrà creare vere e proprie liste di nemici o di cose che non incontrano il proprio favore.
Secondo gli sviluppatori, grazie a questo nuovo tasto sarà facile ottenere più informazioni sulle relazioni che si creano tra gli utenti iscritti al social network. La grande novità sta nei cosiddetti “rapporti di dissonanza” , o social dissonance che dir si voglia, che indicheranno quando qualcuno diventerà amico di un nemico, o amico di un amico di un nemico, incrementando e ingarbugliando la fitta rete di amicizie e inimicizie.
L’introduzione di pareri e sentimenti negativi all’interno del social network più famoso al mondo rappresenta di sicuro una novità e, naturalmente, causa numerose reazioni e polemiche. Non è affatto escluso, infatti, che l’applicazione “non mi piace” venga alla fine “rifiutata” dallo stesso Facebook. Enemy Graph, che consente anche di poter dichiarare guerra virtuale a qualcuno, sottolinea come non tutto quello che appare e viene diffuso dai canali social è gradevole o “passabile”.
Come nella vita reale, quindi, l’esigenza di prendere una posizione di opposizione e reagire a qualcosa che, per l’appunto, non ci piace, si fa sentire con sempre più forza e necessità. Come sottolineato da Terry, infatti, “le persone sono accomunate anche dalla negatività, non per forza dalla condivisione di qualcosa di positivo, ad esempio nello sport”. L’accademico, ad ogni modo, non eslude usi e abusi della tanto attesa app, che verrà continuamente tenuta sotto controllo.
EnemyGraph, partorita all’Universitò di Dallas in collaborazione con alcuni studenti, rientra nelle innumerevoli applicazioni che sempre più spesso vengono create all’interno delle università americane. Un mondo, quello delle app, che ha creato negli Usa ben 500 mila posti di lavoro negli ultimi anni.

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