Università Bologna, rette invariate ma laurearsi costa di più
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A Bologna rette invariate, ma laurearsi costa di più

da | Giu 2011 | News | 0 commenti

L’Università Alma Mater di Bologna garantisce che anche per il prossimo anno accademico le tasse a carico degli studenti rimarranno invariate, salvo un lieve adeguamento al tasso d’inflazione pari all’1,5 per cento. Unico ritocco al rialzo, la quota versata dagli studenti che devono sostenere l’esame di laurea, che passa da 65 a 100 euro. La proposta, che la settimana prossima sarà al vaglio degli organismi decisionali dell’ateneo, ha già superato l’esame del Consiglio studentesco dell’ateneo, dal quale ha ottenuto il via libera ma anche qualche commento critico.

Secondo i rappresentanti degli studenti, infatti, se è una buona notizia quella delle tasse che rimangono invariate per il secondo anno consecutivo, è motivata “poco chiaramente” la scelta di aumentare il costo dell’ammissione all’esame di laurea. La risoluzione studentesca esprime anche una remora sulla misura, anche questa adottata per il secondo anno, che prevede la riscossione anticipata del 30 per cento della terza rata sulla seconda, da versare entro il 22 dicembre.

Se da una parte in questo modo l’ateneo si garantisce un maggior afflusso di cassa nell’anno di esercizio 2011, dall’altra – spiega il consiglio studentesco – la somma da pagare a fine anno potrebbe essere troppo gravosa per le famiglie meno abbienti. La controproposta che arriva dagli studenti è quella di non applicare l’anticipo della terza rata a quelle facoltà e a quei corsi si laurea e dove le rette sono più elevate, come odontoiatria, biotecnologie farmaceutiche, biotecnologie molecolari e la Scuola superiore per interpreti.

Il Consiglio studentesco commenta invece con favore il fatto che il sostegno al diritto allo studio sarà della stessa entità degli anni precedenti. Gli studenti approvano lo sconto sulle rette per coloro i quali abbiano i requisiti di merito e bisogno, assieme al rimborso del 10 per cento e ai premi di studio da 2.500 euro per i “particolarmente meritevoli”. Su questo fronte il consiglio chiede che l’ateneo felsineo si impegni a fornire maggiori informazioni sui benefit, nella convinzione che tanti studenti che avrebbero diritto a sconti e premi non sono sufficientemente informati.

Dall’organismo studentesco arriva anche un altro suggerimento all’indirizzo della dirigenza dell’Alma Mater. I giovani chiedono l’istituzione di un fondo che con la metà del ricavato dall’aumento della “tassa di laurea” finanzi la realizzazione e manutenzione dei luoghi di studio in zona universitaria. Il Consiglio ha infine annunciato che istituirà, a partire da settembre, una commissione che esamini il sistema di contribuzione da parte degli studenti per proporre alternative che non contrastino con gli assetti che l’ateneo si è dato con il nuovo statuto, in fase di messa a punto, e con la riforma del diritto allo studio introdotta dalla legge Gelmini.

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