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L’Università di Bologna parteciperà al progetto di restauro di Pompei

da | Feb 2015 | News | 0 commenti

Sarà il Dipartimento di Storia Culture e Civiltà (DiSCi) dell’Università di Bologna a realizzare il modello 3D del restauro di Pompei. Battendo la concorrenza di altri atenei italiani, l’Alma Mater si è aggiudicata il lotto numero 3 del Grande Progetto Pompei – Piano della Conoscenza, che il Ministero dei beni e delle Attività Culturali (MiBAC), grazie a un finanziamento dell’Unione Europea di circa 8 milioni di euro, ha lanciato per la conservazione e il recupero di uno dei più importanti e noti siti archeologici.

Comprensibilmente orgoglioso il rettore Ivano Dionigi: “Pompei è un simbolo storico architettonico mondiale e il nostro successo significa che siamo competitivi ad altissimo livello”. Nessun altro ateneo, infatti, è riuscito a vincere autonomamente uno dei bandi. I lavori per il restauro di Pompei inizieranno nel mese di marzo e impegneranno, insieme all’Università di Bologna, cinque società private più un’associazione temporanea di impresa costituita dall’Università di Salerno.

L’Università di Bologna si occuperà della fase operativa del progetto straordinario di restauro di Pompei, che prevede una mappatura complessiva della città romana, che possa consentire di individuare tutte le area bisognose di interventi conservativi, preventivi e di recupero. La planimetria del sito sarà realizzata in scala 1:50 e sarà affiancata da un’analisi di ciascuna unità muraria di Pompei. Su queste basi si procederà poi all’elaborazione di un modello tridimensionale di tutti gli alzati, completo dei dati relativi al loro esatto stato di degrado.

Il lavoro che l’Università di Bologna svolgerà per il restauro di Pompei non sarà utile solo per il presente, ma avrà un impatto anche sul futuro, diventando uno strumento d’archivio e di conoscenza che potrà essere usato per centinaia d’anni”, come ha spiegato il professor Giuseppe Sassanelli, docente di Archeologia e responsabile del progetto. Oltre ai docenti del DiSCi, saranno dottorandi, ricercatori, assegnisti ad occuparsi della mappatura e dell’elaborazione del 3D, a testimonianza dell’impegno dell’Alma Mater a puntare sui giovani.

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