Per combattere la “crisi” di risorse, l’ateneo di
Bari Aldo Moro ha cominciato con il controllo
delle proprie tasche. E’ con questo obiettivo che l’università ha infatti stretto un accordo con la
Guardia di Finanza contro l’
evasione delle tasse universitarie e per scovare le false dichiarazioni dei redditi per ottenere l’esonero.
A lanciare l’allarme, e chiedere quindi il supporto degli organismi di controllo, è il Rettore, che in considerazione del fatto che le
tasse dell’ateneo di Bari sono tra le più
basse in tutto il Paese, come dimostra anche il
primo rapporto di Federconsumatori sui costi degli atenei, considera assurdo che circa la metà degli iscritti chieda annualmente l’esonero totale o parziale dalle rette.
Nel mirino della
task force ci sono quindi soprattutto i
27 mila studenti universitari che hanno fatto richiesta di esonero totale, circa 7mila, o parziale, 20mila, una quota notevole se si considera il totale degli iscritti all’ateneo, circa 60 mila.
“I soldi che non ci arrivano a causa degli evasori sono tutte risorse sottratte alla collettività – ha dichiarato il Rettore Petrocelli al
Corriere della Sera – questi ragazzi utilizzano i servizi dell’università come tutti gli altri studenti. Capisco le situazioni di
emergenza, però non capisco perché noi come ateneo dovremmo sobbarcarci tutte le spese, senza alcun intervento da parte della Regione”.