Umberto Eco a Burgos: "L'università torni a essere d'élite"
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Umberto Eco a Burgos: “Troppi studenti abbassano la qualità. L’università torni a essere d’élite”

da | Mag 2013 | News | 0 commenti

Faranno sicuramente discutere alcune delle frasi pronunciate da Umberto Eco all’Università di Burgos nel corso della lectio magistralis tenuta in occasione del conferimento da parte dell’ateneo spagnolo di una laurea honoris causa in Storia medievale. In sintesi, l’intellettuale ha dichiarato che l’eccesso di studenti conduce alla crisi dell’università, la quale per funzionare al meglio dovrebbe tornare ad essere solo per una certa élite e si è lamentato del ruolo assunto dalle telecomunicazioni nel mondo accademico che, a suo dire, si sostituirebbero in maniera inadeguata al lavoro dei docenti.

Umberto Eco, che si trovava a Burgos anche in veste di scrittore per l’inaugurazione della Feria del Libro 2013, è sempre stato considerato uno degli intellettuali meno conservatori del nostro Paese e nessuno si aspettava che proprio da lui venisse un richiamo alla necessità di riportare l’università al passato, quando lo studio terziario era prerogativa di una ristretta élite di privilegiati. A detta di Eco, l’eccessivo numero di studenti che attualmente frequenta gli atenei intralcia l’attività accademica ed è una delle cause del declino del sistema universitario. Meno studenti, dunque, per recuperare maggiore qualità.

La crisi dell’università, secondo Umberto Eco, non deriva però solo dalla vittoria di quella di massa su quella d’élite. Nella sua lectio magistralis l’illustre semiologo ha chiamato sul banco degli imputati anche le nuove tecnologie, ree di aver modificato il rapporto tra studente e professore, deterioratosi soprattutto a causa di Internet, che consente il libero accesso a una miriade di informazioni, rendendo apparentemente superflua la figura del docente.

Il richiamo di Umberto Eco – peraltro in contrasto con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea, che da anni chiede agli Stati membri di aumentare il numero di laureati – potrebbe tuttavia non essere un appello di matrice classista ed essere anche interpretato come un invito a rendere l’università più selettiva e meritocratica, intendendo come élite gli studenti più motivati e preparati. Purtroppo, però, a causa della crisi negli ultimi anni molti Paesi, tra cui anche la Spagna e l’Italia, hanno già visto diminuire il numero delle matricole e parallelamente crescere quello degli abbandoni a causa dell’impossibilità di molte famiglie di sostenere i costi dell’università.

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