UDU accusa: "Il governo Renzi cancella il diritto allo studio"
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UDU all’attacco del governo: “Con la legge di stabilità, Renzi cancella il diritto allo studio”

da | Ott 2014 | News | 0 commenti

Le associazioni studentesche, con l’Unione degli universitari (UDU) in testa, lanciano un’offensiva al governo Renzi, reo a loro avviso di aver di fatto cancellato il diritto allo studio. Il decreto Sblocca Italia ha, infatti, assoggettato i fondi per il diritto allo studio al patto di stabilità e, per via dei tagli che la legge di stabilità imporrà alle Regioni, c’è il rischio – paventano le associazioni – che non siano garantite l’erogazione di ben 50mila borse destinate agli studenti meno abbienti.

Il coordinatore nazionale dell’UDU, Gianluca Scuccimarra, è categorico: “Questa è la morte del Diritto allo studio in Italia, altro che investire sulla scuola e sui giovani! Dopo aver trovato un’intesa che prevedeva minori tagli alle Regioni, mettendo però i fondi per il diritto allo studio sotto Patto di Stabilità, il Governo fa saltare l’accordo e reinserisce ulteriori tagli, rendendo impossibile per le Regioni spendere i 150 milioni di euro stanziati lo scorso anno dal Governo Letta, e cancellando, di fatto, 50.000 borse di studio”. E non è tutto, prosegue Succimarra: “i 4 miliardi di tagli alla spesa, che diventano 5,7 con quelli già previsti da Monti e Letta, impediranno qualsiasi investimento regionale per il diritto allo studio nel 2015. Le Regioni dovranno scegliere se tagliare l’assistenza sanitaria ai cittadini o il futuro a decine di migliaia di studenti”.

A Gianluca Succimarra fa eco Alberto Irone, della Rete degli studenti medi, che rincara la dose di critiche al governo Renzi, asserendo che “prevedere ulteriori tagli significa uccidere definitivamente il diritto allo studio del nostro Paese e l’istruzione tutta”. Le misure dell’esecutivo, prosegue Irone, avranno l’effetto di creare “un’istruzione elitaria, accessibile solo a chi se lo può permettere, nel Paese con l’abbandono scolastico trai più alti d’Europa, e le immatricolazioni all’università e i laureati che diminuiscono”.

Per dire no ai piani del governo e provare a scongiurare quella che ritengono sia la cancellazione del diritto allo studio, UDU e Rete degli studenti saranno al fianco dei lavoratori che il prossimo 25 ottobre manifesteranno contro la legge di stabilità e il Jobs Act.

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