Flc Cgil calcola i tagli della riforma Gelmini
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Flc Cgil sulla riforma: “Comincia un triennio di tagli”

da | Gen 2011 | News | 0 commenti

A quanto ammontano i tagli all’università introdotti dalla riforma Gelmini? La Federazione lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil ha calcolato le decurtazioni subite dagli atenei italiani dal 2008 al 2010 aggiungendo una proiezione al 2011-2013. Dall’analisi del sindacato, che ha già annunciato la sua adesione allo sciopero del 28 gennaio proclamato dagli operai della Fiom, emerge che l’ultima manovra, la legge di Stabilità, ha decurtato i finanziamenti tra il 10 e il 20% sull’anno precedente.

Preoccupanti anche le proiezioni al 2013. Se si parte dai fondi a disposizione nel 2008 i Centri universitari sportivi subiranno un calo del 52,03% (da 11,19 a 5,36 milioni di euro), per il piano triennale si registra un meno 51,80% (meno 47,5 milioni), per il diritto allo studio si taglia del 49,09% (da 151,98 si passa a 77,37 milioni di euro) e per gli alloggi a disposizione degli studenti si arriva a meno 40,44%, con 18,66 milioni di euro all’anno nel triennio 2011-2013 contro i 31,33 milioni del solo anno 2008.

Il triennio 2011-2013, denuncia Flc Cgil, mostrerà tutta la portata negativa dei provvedimenti relativi all’università, proprio perché ai minori finanziamenti si aggiungono i tagli di 700 milioni circa della legge di Stabilità. A questo va aggiunto che le università italiane dovranno far fronte “di tasca propria” alle spese per coprire il costo della chiamata dei docenti di seconda fascia e i costi per l’adeguamento alle nuove previsioni della riforma Gelmini, come gli 11 milioni complessivi per adeguare i compensi dei ricercatori e i 3,5 milioni per gli assegni di ricerca.

Altro dato in discesa, del 12,95%, è quello relativo al Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), che nel 2013 sarà di 6,45 miliardi di euro contro i 7,41 del 2008. A questo va aggiunto che in questi anni nelle casse degli atenei è arrivata costantemente una cifra inferiore del 2-3% a quella annunciata all’atto di stanziare il fondo, e per giunta non si prevede lo stanziamento di somme aggiuntive come invece è avvenuto nei tre anni passati.

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