Crollano le borse di studio al Sud: 1 su 3 resta senza
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Scarse risorse e nuovo ISEE, al Sud crollano le borse di studio

da | Feb 2016 | News | 0 commenti

Se i conti di una regione piangono, ne risentono anche le borse di studio e al Sud, si sa, la situazione delle casse non è certamente la più rosea. Infatti, sono proprio gli studenti meridionali che, pur idonei al ricevimento del contributo, sempre più spesso se lo vedono rifiutare per carenza di risorse.

Gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio statistico del MIUR, relativi all’anno accademico 2014-2015, dicono che nel Mezzogiorno le borse di studio coprono solo il 67 per cento degli idonei, con uno su tre di loro che rimane a bocca asciutta, benché avesse tutti i requisiti di merito e reddituali. La situazione più difficile è in Calabria, dove solo un idoneo su tre riceve effettivamente la borsa (il 38 per cento del totale), mentre per gli altri il diritto allo studio rimane una chimera.

 

Le cose vanno un po’ meglio in Puglia, dove gli idonei non vincitori sono stati solo il 25 per cento. In Sardegna la quota sale al 35 e in Campania è stata erogata la borsa di studio circa alla metà degli idonei, mentre in Sicilia le borse sono state coperte al 43 per cento. In generale, tuttavia, in Italia nell’anno accademico di riferimento solo sette regioni hanno coperto il 100 per cento delle necessità (e tra queste non c’è la Lombardia).

La causa del problema sono gli scarsi investimenti. Lo Stato destina alla voce borse di studio appena 600 milioni di euro l’anno, mentre in Germania la cifra è di 4 miliardi e in Francia di 3,6. Così sono le regioni a doversi far carico della maggior parte dell’esborso, ma con la situazione finanziaria di molte di esse è difficile riuscire a mettere in campo somme sufficienti per tutte le necessità. Tanto meno si può pensare che a coprire le risorse mancanti possano essere, soprattutto in certe regioni, le tasse pagate dagli studenti stessi, che rappresentano la terza fonte dalla quale arrivano le risorse per le borse di studio insieme al fondo statale e a quello regionale.

Come se non bastasse, a complicare la situazione c’è anche l’adozione del cosiddetto nuovo ISEE, che attraverso l’uso di parametri diversi quest’anno ha lasciato senza borsa di studio 28mila studenti che in passato avevano – o avrebbero potuto – beneficiare del contributo. Non deve sorprendere, a questo punto, che i dati sul numero di iscritti all’università siano in continua discesa.

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