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Battaglia vinta: gli studenti Erasmus potranno votare per corrispondenza

da | Gen 2015 | News | 0 commenti

Alla fine ce l’hanno fatta: gli studenti Erasmus potranno votare. Nella seduta odierna il Senato, infatti, ha approvato un emendamento a firma del parlamentare del Partito democratico Roberto Cociancich, che consente anche a chi temporaneamente si trova in un altro paese per via della propria partecipazione al programma di mobilità studentesca dell’Unione Europea di esprimere il proprio voto per corrispondenza.

La richiesta di poter esercitare il proprio diritto al suffragio era stata espressa con forza specialmente in occasione delle ultime elezioni politiche, ma cadde nel vuoto, scatenando un’ondata di proteste che ebbe grande risonanza anche sui media. Niente di tutto ciò si ripeterà più in futuro, grazie all’approvazione nel corso delle votazioni sulla nuova legge elettorale, l’ormai famigerato Italicum, dell’emendamento che stabilisce che gli studenti Erasmus potranno votare per posta come già avviene per i cittadini italiani residenti all’estero per un periodo superiore ai 12 mesi.

La modifica non interesserà solo chi si trova fuori dal nostro paese per motivi di studio, ma anche coloro che si trovano nella stessa condizione per ragioni di lavoro o per ricevere cure mediche. L’unica limitazione è che il voto per corrispondenza potrà essere espresso solo da coloro il cui soggiorno all’estero durerà almeno tre mesi. Gli studenti Erasmus potranno votare nella circoscrizione estero. L’emendamento è passato a larghissima maggioranza, con 235 voti favorevoli, 16 contrari e 5 astenuti.

Grande soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento è stata espressa anche dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che in un tweet ha commentato: “Procediamo spediti sulla legge elettorale #italicum. Felice per i ragazzi erasmus che vincono loro battaglia #GenerazioneSenzaVoto”. L’ultimo hashtag usato da Renzi nel proprio messaggio è quello che identificava la campagna nazionale di Erasmus Student Network Italia, alla quale aveva aderito anche l’Unione degli universitari (UDU), per la raccolta delle 50mila firme necessarie per poter presentare al Parlamento una legge di iniziativa popolare che concedesse il voto per corrispondenza anche ai giovani partecipanti al programma di mobilità UE. Raccolta che adesso non sarà più necessaria perché dalla prossima tornata elettorale, finalmente, gli studenti Erasmus potranno votare.

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