Università della California: "Senza orgasmo non c'è violenza sessuale"
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“Senza orgasmo non c’è violenza sessuale”: la dichiarazione shock dell’University of Southern California

da | Lug 2013 | News | 0 commenti

Per l’University of Southern California, senza orgasmo non si può parlare di vera e propria violenza sessuale. Questa la tesi aberrante sostenuta dall’ateneo americano in seguito alla denuncia pubblica di ben quattordici studentesse, rimaste vittime di stupro. Adesso le autorità federali hanno aperto un’indagine su come la Usc gestisce i casi di aggressione sessuale. Intanto, la vicenda – riportata dal popolare sito web BuzzFeed – sta generando da più parti sbigottimento e sconcerto.

In particolare, una studentessa ha raccontato di aver denunciato agli organi competenti dell’University of Southern California di essere stata violentata da un suo compagno. Nonostante il fatto increscioso, dopo diversi mesi la ragazza si è sentita rispondere che né l’ateneo né la polizia avrebbero potuto perseguire il presunto stupratore perché senza orgasmo dell’aggressore non c’è violenza sessuale. La vittima aveva infatti raccontato che il suo stupratore era troppo ubriaco per portare avanti la violenza per più di dieci minuti. Ciò, tuttavia, non renderebbe l’accaduto meno grave secondo le leggi della California, per le quali qualsiasi tipo di penetrazione – anche minima e priva di orgasmo – senza consenso costituisce reato.

“Sono stata ferita. Sono stata oltraggiata. Sono stata violentata”, dichiara Ari Mostov, la ragazza stuprata presso l’University of Southern California, aggiungendo che le autorità di sicurezza dell’ateneo erano “totalmente in errore quando hanno deciso che da cinque a dieci minuti di penetrazione forzata non rappresentano uno stupro perché il mio stupratore era troppo ubriaco”.

Intanto, un’altra studentessa racconta di aver denunciato l’anno scorso alle autorità dell’università californiana di essere stata violentata e di aver presentato anche delle registrazioni audio in cui il suo aggressore ammetteva le proprie responsabilità. Anche in questo caso l’Usc ha deciso di chiudere la questione, affermando – dopo mesi – che non vi erano prove a sufficienza. Dopo questa denuncia pubblica da parte delle povere studentesse vittime di violenza sessuale, le autorità federali hanno ora aperto un procedimento per indagare meglio sulla questione.

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