Scavi a Stromboli, coinvolti 30 studenti dell'Università di Modena
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Due mesi a Stromboli, l’esperienza degli studenti di Modena

da | Lug 2010 | News | 0 commenti

studenti unimore scavi stromboli


Due mesi sull’isola di Stromboli, in Sicilia, per un progetto di scavi archeologici mirati a definire la cronologia del villaggio preistorico situato nei pressi della chiesa di San Vincenzo, costruita prima della metà del II millennio avanti Cristo.
È l’esperienza di circa trenta studenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia che insieme ad altri colleghi delle Università di Ferrara, la Sapienza, Lipsia e Boston hanno affrontato l’avventura, guidati da Sara Levi, docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’UniMoRe.

Si è trattato della seconda spedizione di scavi che ha avuto finalità didattiche e interdisciplinari, spiegano gli organizzatori, perché ha coinvolto professori di discipline tra loro differenti.
Anche gli studenti coinvolti, in effetti, provengono da corsi di laurea non del tutto riconducibili ad un unico percorso di studi: Scienze dei Beni Culturali, Conservazione e Recupero del Patrimonio Archeologico, Preistoria e Archeologia, e la Scuola di dottorato “Earth Science System”.
Un’esperienza diversa da quella di molti altri studenti costretti a imparare esclusivamente attraverso le pagine dei libri, e che in questo caso è stata un vero e proprio lavoro sul campo, quindi raggiungendo poi risultati concreti.
Tra questi il ritrovamento di 4 frammenti di vasi in ceramica micenea dipinta, spiega Sara Levi coordinatrice del progetto: “classe rinvenuta finora nei coevi villaggi di Filicudi e Lipari ma mai prima d’ora a Stromboli”. Un ritrovamento, quello raccontato dalla Levi, che spiegherebbe meglio “le dinamiche di circolazione di beni di prestigio nel Mediterraneo” nell’epoca in questione (XVII-XVI sec. a.C.).
Ma gli oggetti non sono stati l’unico risultato. Al centro degli scavi, spiega l’ateneo, c’è stata la ricostruzione della cronologia del villaggio e il raccoglimento di dati che hanno fornito poi una sorta di mappa “topografica” del luogo e della interazione che c’è stata tra la vita degli uomini e quella del famoso vulcano sull’isola. Proprio per gli studi di vulcanologia, l’equipe di studenti è stata affiancata da esperti geologi dell’Università di Pisa e Urbino.
Molti dei materiali ritrovati oltre alla ricostruzione di tempi e luoghi sono stati ottimi indizi proprio sulla vita delle popolazioni che hanno abitato l’isola nei secoli, quindi tracce preziosissime per la ricostruzione delle modalità di vita degli abitanti di Stromboli in passato. “Molti di questi temi – ha spiegato la prof. ssa Sara Levi – sono oggetto di tesi di laurea e di dottorato degli studenti che partecipano allo scavo”.

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