Rientrano le prime 3 salme delle studentesse morte in Spagna
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Rientrano in Italia le salme di tre delle sette studentesse vittime dell’incidente in Spagna

da | Mar 2016 | News | 0 commenti

Sono rientrate nella notte le prime tre salme delle studentesse italiane rimaste uccise nell’incidente avvenuto nelle prime ore di domenica scorsa sull’autostrada Ap-7 in Spagna in cui hanno perso la vita 13 giovani partecipanti al programma Erasmus. I corpi di Elena Saracino, Francesca Bonello e Elisa Scarascia Mugnozza sono giunti all’aeroporto di Pisa su un aereo dell’aeronautica militare, dove sono stati accolti dal ministro dell’istruzione Stefania Giannini, in rappresentanza del governo. Le salme di Elena Maestrini, Elisa Valent, Lucrezia Borghi e Valentina Gallo non sono ancora potute rientrare per via di un ritardo nelle complesse procedure di riconoscimento e arriveranno domani.

 

Le esequie di Francesca Bonello si sono tenute oggi nella chiesa del Gesù a Genova. La studentessa 24enne di Medicina faceva parte di un gruppo scout ed era molto impegnata nel volontariato. Francesca si trovava a Barcellona in Erasmus da pochi mesi ed è stata descritta da tutti come una ragazza piena di vita e sempre sorridente. Si svolgeranno invece domani a mezzogiorno a Roma nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo all’Olgiata i funerali di Elisa Scarascia Mugnozza, anch’ella studentessa di Medicina, mentre quelli della quasi 23enne (avrebbe compiuto gli anni il prossimo 28 marzo) studentessa di Farmacia Serena Saracino sono fissati alla stessa ora nella chiesa della Gran Madre di Torino.

Insieme alle salme della altre quattro studentesse Erasmus morte nell’incidente rientreranno domani in Italia anche due dei tre feriti ancora ricoverati in Spagna. Tra loro non ci sarà la 23enne modenese Laura Ferrari, studentessa di Giurisprudenza, le cui condizioni non consentono il trasferimento. La giovane ha subito un’operazione alla testa ed è attualmente ancora in coma farmacologico.

Sul fronte delle indagini sulle cause dell’incidente, intanto, spunta una nuova ipotesi. Il datore di lavoro dell’autista del bus, infatti, ha ipotizzato che l’uomo – che è indagato per omicidio colposo – non abbia avuto un colpo di sonno, ma che sia stato colpito da un malore, probabilmente un infarto. Data la sua lunga esperienza, il proprietario dell’autolinea sostiene che l’autista si sarebbe accorto di essere troppo stanco per continuare a guidare, anche se proprio l’uomo ai primi soccorritori ha detto di essersi addormentato.

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