Ricerca Svezia: studenti sportivi più intelligenti
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Studenti sportivi più intelligenti, una ricerca dalla Svezia

da | Dic 2009 | News | 0 commenti

ricerca sport studenti

Per essere intelligenti lo studio non basta, ci vuole l’attività fisica. A questa conclusione è arrivato un team di ricercatori dell’Istituto di Medicina dell’Università di Goteborg, in Svezia, guidato dal dottore H. Georg Kuhn.

Addio vita sedentaria, anche per i più pigri. Secondo lo studio condotto dai ricercatori svedesi infatti lo sport non solo aiuta ad essere scattanti e sempre in forma, ma anche ad ottenere ottime prestazioni intellettuali ed accademiche.

Secondo i ricercatori dell’Università di Goteborg sport è la parola d’ordine, anche e soprattutto nel contesto universitario, dove forza muscolare e quoziente intellettivo vanno di pari passo, o meglio il primo “alimenta” il secondo, almeno secondo lo studio condotto dal team di ricercatori svedesi.

In pratica i ricercatori hanno analizzato le condizioni fisiche e intellettuali di 1,2 milioni di uomini svedesi nati tra il 1950 e il 1976 al momento della leva militare obbligatoria, a 18 anni. La valutazione comprende anche il successo ottenuto in età adulta, come il livello di istruzione e la professione. Risultato? Non è chiaro se i giovani più attivi siano più intelligenti o i giovani più intelligenti siano più attivi, tuttavia a conclusione dello studio condotto Georg Kuhn ha detto

non possiamo assumere che l’allenamento aumenti di per se le funzioni cognitive, pertanto il solo andare in palestra non ti rende più intelligente. E’ invece necessario un esercizio cardiovascolare regolare per uno sviluppo ottimale delle funzioni cognitive

Quello sì. Ben venga dunque il fitness come stile di vita, ancora di più se giova anche alle prestazioni intellettuali e magari alla propria carriera. Naturalmente i ricercatori dell’Università di Goteborg non hanno mancato di affermare che le stesse conclusioni a cui sono arrivati, valgono anche per le ragazze, le quali hanno più o meno gli stessi fattori di rischio cardiovascolare e quindi beneficiano dell’esercizio cardiovascolare nello stesso modo dei coetanei maschi.

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