Relazione sullo Spazio europeo della ricerca 2014
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L’Italia spende troppo poco per la ricerca, ma è terza in Europa per numero di rettori donna

da | Set 2014 | News | 0 commenti

È un quadro contrastante quello che emerge a proposito dell’Italia nell’ultima relazione sullo stato dell’attuazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser), appena presentata alla Commissione europea. L’investimento pubblico in ricerca si conferma scarso, ma – forse un po’ a sorpresa – si scopre che il nostro Paese è tra i primi per quanto riguarda le presenze femminili ai vertici delle istituzioni accademiche e che tra i dottori di ricerca la maggioranza è formata da donne.

La relazione sullo Spazio europeo della ricerca 2014 segnala che l’Italia destina alla ricerca fondi pubblici pari solo all’1,1 per cento del Pil, mentre la media dei 28 paesi europei si attesta all’1,4. Ciò ci relega al 17esimo posto tra gli stati dell’UE, e la situazione non è poi molto più rosea se al computo si aggiungono anche gli investimenti privati: in questo caso, guadagniamo solo una posizione (e finiamo 16esimi). Un leggero miglioramento si registra, invece, per quanto riguarda la spesa pro capite, classifica nella quale siamo 13esimi su 28.

Questi sono gli aspetti negativi evidenziati dalla relazione sullo Spazio europeo della ricerca 2014, la quale, tuttavia, sottolinea anche alcuni punti forti dell’Italia rispetto agli altri partner europei. Il primo è forse anche il più sorprendente. Nel Paese in cui si discute ancora di quote rosa in politica e ai vertici delle aziende, non è poi così raro per una donna arrivare alla guida di un’università o di un altro ente che si occupa di istruzione terziaria. I rettori donna da noi sono il 24,3 per cento del totale, a fronte di una media pari al 15,5 per cento. Questo dato ci pone al terzo posto tra gli stati UE.

Sono sempre più “rosa” anche i Phd: la relazione sullo Spazio europeo della ricerca 2014 mostra che il 53,2 per cento di coloro che hanno conseguito un dottorato di ricerca in Italia è composto da donne (la media UE è del 47). Ottima è anche la performance che il nostro Paese registra nell’indicatore relativo al numero medio di pubblicazioni per ricercatore nel periodo 2000-2011. Se la media europea è di 2,98, da noi il dato è pari a 4,5 e siamo al secondo posto assoluto.

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