Profumo, scontro con le Regioni sul decreto per il diritto allo studio
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Ministro Profumo e Regioni, è scontro sul decreto per il diritto allo studio

da | Apr 2013 | News | 0 commenti

Si è appena conclusa una settimana di passione per il decreto del ministro Profumo sul diritto allo studio, che – secondo quanto denunciato in questi giorni anche da Federconsumatori – potrebbe portare a un taglio dei fondi per le borse di studio pari al 92 per cento nell’anno accademico 2014-2015, e che conteneva anche novità riguardo ai criteri di assegnazione dei contributi. Il testo è stato nuovamente bocciato dalla Conferenza Stato-Regioni, durante la cui riunione dello scorso giovedì c’è stato uno scontro durissimo tra i presidenti e il ministro.

La gestazione del provvedimento con il quale il ministro Profumo intendeva riformare il sistema di assegnazione delle borse di studio, fissando tre diverse soglie massime di reddito ISEE a seconda dell’area geografica (Nord, Centro, Sud) e imponendo limiti di età per il godimento del beneficio, è molto travagliata. Le novità proposte, infatti, hanno attirato le critiche dei presidenti delle Regioni che hanno più volte respinto il decreto, costringendo ad apportare modifiche sostanziali al testo.

Dopo le ripetute pressioni della Conferenza Stato-Regioni, la differenziazione geografica e i limiti di età sono spariti dal testo della bozza di decreto sul diritto allo studio, e si è giunti all’accordo di porre il tetto massimo di reddito per ricevere la borsa a 18.250 euro in tutta Italia (abbassandolo di quasi 2mila euro). Ma resta ancora da sciogliere il nodo delle risorse disponibili per il futuro. Come dichiarato dal presidente della Conferenza, Vasco Errani, il decreto non è stato ancora approvato perché c’è “bisogno di garanzie sul finanziamento del diritto allo studio”, alla luce del fatto che i fondi previsti per il 2014 ammontano ad oggi a pochi milioni di euro.

Così, dopo l’acceso confronto di giovedì scorso, il ministro Profumo si è impegnato ad organizzare un incontro tra i presidenti delle Regioni e il governo, che è stato fissato per l’inizio della prossima settimana. Dunque, se ci saranno sufficienti rassicurazioni in merito agli stanziamenti futuri per i contributi a sostegno degli studenti economicamente svantaggiati, quella che si aprirà lunedì potrebbe essere la settimana decisiva per il decreto sul diritto allo studio.

Intanto, le associazioni studentesche, che da giorni sono mobilitate, hanno accolto con favore il nuovo rinvio, ma hanno tenuto a precisare che le manifestazioni non cesseranno e che, per difendere le borse di studio, saranno lanciate occupazioni nelle sedi universitarie in tutta Italia, finché non saranno trovate le risorse necessarie anche per gli anni a venire.

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