Il porno crea dipendenza come la droga
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Università di Cambridge: “Il porno dà dipendenza esattamente come la droga”

da | Lug 2014 | News | 0 commenti

I consumatori abituali di droga e gli “appassionati” del porno avrebbero qualcosa in comune: l’ha stabilito l’Università di Cambridge che, in una ricerca da poco pubblicata sulla rivista Plos One, ha dimostrato come il materiale hard abbia la capacità di generare un’autentica dipendenza. La quale, secondo gli studiosi britannici, ha gli stessi meccanismi di quella creata dall’assunzione di stupefacenti.

La ricerca dell’Università di Cambridge spiega anche che tale dipendenza è più diffusa di quanto si possa pensare: ne soffrirebbe addirittura una persona su due, con ricadute negative non di poco conto sulla vita privata e, soprattutto, su quella di coppia. Anche perché, spiegano i ricercatori, l’abitudine di fruire di materiale porno si trasforma rapidamente in un’ossessione, un pensiero fisso o molto ricorrente che fa sorgere la necessità impellente di vedere video o foto a luci rosse anche nei momenti meno opportuni.

Stando a questo studio, la dipendenza dal porno sarebbe del tutto assimilabile a quella dalla droga. Il materiale hard e gli stupefacenti agirebbero, infatti, sulle stesse aree cerebrali: l’amigdala e il corpo striato ventrale. Insomma, anche lasciando da parte le riserve di natura morale, sembrerebbe proprio che fruire contenuti “a luci rosse” non sia un’abitudine positiva nemmeno dal punto di vista della salute psico-fisica e della vita di relazione.

Anzi, sarebbe addirittura da scoraggiare per il bene del cervello. Non solo il porno genererebbe una dipendenza assimilabile a quella che dà la droga, sarebbe perfino responsabile di una riduzione del volume dell’encefalo. A dirlo è un altro recente studio, questa volta tedesco. Secondo un team di ricercatori del Max Planck Institute e della Charité University, gli uomini che frequentemente guardano materiale hard avrebbero un cervello di dimensioni minori rispetto agli altri. Tuttavia, non è stato possibile stabilire se esista un nesso di causa-effetto tra le cose o se, semplicemente, l’intrattenimento per soli adulti abbia più presa su coloro che per natura hanno un encefalo più ridotto.

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