In Italia è allarme smart drugs: arriva il Piano di Azione Nazionale
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In Italia è allarme smart drugs. In arrivo un Piano di Azione Nazionale per combattere un fenomeno che dilaga anche tra gli studenti

da | Set 2013 | News | 0 commenti

Smart drugs, ovvero “droghe furbe”. In apparenza innocue pasticche, in realtà pericolose sostanze psicoattive il cui consumo dilaga anche tra gli studenti, specie nei periodi “caldi” come quello degli esami. Una realtà che in Italia sta diventando preoccupante, tanto che il Dipartimento delle Politiche Antidroga (DPA) in collaborazione col Ministero della Salute e col patrocinio delle Nazioni Unite e di dieci società scientifiche ha deciso di lanciare un Piano di Azione Nazionale (PNA) per contrastarne la diffusione.

Il PNA contro le smart drugs verrà presentato in maniera itinerante a partire da oggi e coinvolgerà dieci città italiane. La prima tappa è Roma, con il primo dei corsi di aggiornamento tecnico-scientifico sulle nuove sostanze stupefacenti ospitato all’Università Cattolica. E poi via in altri dei centri che collaborano col Sistema Nazionale di Allerta Precoce. Saranno coinvolti gli operatori dei servizi per le tossicodipendenze, i tecnici di laboratorio, il personale delle unità di emergenza, quello delle forze dell’ordine e della magistratura.

Quello delle smart drugs è purtroppo un fenomeno in continua crescita nel nostro Paese, sul quale però l’informazione è ancora scarsa. Attraverso il Piano di Azione Nazionale si cercherà di diffondere la consapevolezza del problema e di formare gli operatori del settore perché possano intervenire correttamente. Sempre più sostanze psicoattive vengono segnalate, e dal 2009 il Sistema Nazionale di Allerta Precoce per le droghe del Dipartimento per le Politiche Anti Droga ha scoperto circa 280 nuovi composti. Finora si sono registrati in tutta Italia una settantina i casi di intossicazione acuta che hanno necessitato di pronto soccorso e terapie intensive, ma – dicono dal Dipartimento – si tratta della cosiddetta punta dell’iceberg.

Quello delle smart drugs è un mercato che si avvale soprattutto di Internet per pubblicizzare le offerte, raccogliere ordini e pagamenti e inviare le sostanze a domicilio. Il web insomma sta diventando un grande centro di smistamento per questi nuovi stupefacenti, così come per i farmaci contraffatti o venduti illegalmente. Tutti prodotti pericolosissimi per la salute. Tanto che la Commissione Europea ha invitato, proprio negli scorsi giorni, a una lotta coordinata tra i vari Paesi dell’Unione. E il Piano di Azione Nazionale, appena presentato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dal capo del Dipartimento per le Politiche Anti Droga Giovanni Serpelloni arriva con un tempismo pressoché perfetto.

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