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L’orientamento alla facoltà è obbligatorio, ma funziona?

da | Lug 2009 | News | 0 commenti

Orientamento studenti

Sebbene siano molte e di varia natura le giornate di orientamento organizzate dalle università italiane in questo periodo, per agevolare e guidare gli studenti appena maturati nella scelta della facoltà, ancora manca di fatto una solida base di orientamento fatto all’interno delle scuole superiori.

Se infatti molti giovani hanno le idee chiare su quale percorso di studio intraprendere dopo la maturità, non è la stessa cosa per molti altri che, in alcuni casi, non sanno neanche la differenza tra corso di laurea e facoltà.

Una cattiva e azzardata scelta della facoltà, porta al fenomeno delle matricole in fuga. Circa il 20% delle matricole infatti, lascia la facoltà entro il primo anno, mentre altre decine di studenti cambiano facoltà nel corso degli studi perchè delusi dalla scelta compiuta.

La mancata alfabetizzazione alla struttura e al mondo universitario, è dovuta anche ad una scarsa cultura dell’orientamento. Sono ancora poche le scuole superiori che adottano un sistema di orientamento ben organizzato, con docenti e tutor impegnati esclusivamente a trasmettere agli studenti come funziona l’università. Ma anche e soprattutto insegnanti, magari da formare, in grado di aiutare i giovani ad individuare le proprie passioni e inclinazioni, senza per forza far riferimento sempre e comunque ai possibili sbocchi professionali.

Uno degli ostacoli principali al radicamento dell’orientamento fatto da un tutor, all’interno delle scuole, è la mancanza di finanziamenti. A questo proposito il Governo qualche mese fa ha indetto un seminario nazionale per lavorare al Piano nazionale di Orientamento, ed è stato creato un comitato che si occupa proprio di questo.

A causa dei tagli all’università di quest’anno, La Sapienza farà pagare la Guida allo Studente, fino ad oggi gratuita, 2 euro.

Da quando l’orientamento è diventato obbligatorio diverse scuole si sono attivate in questo senso ma non abbastanza. Stesso discorso per le università che in casi rari, come per la Bocconi o La Sapienza hanno attivato le Summer School nel primo caso e il Ciao il Centro di accoglienza e orientamento nel secondo.

Docenti, presidi delle scuole e Responsabili dell’orientamento nelle università, sono quindi concordi nel dire che servono più fondi per un orientamento fatto da docenti specializzati anche e soprattutto nelle scuole superiori.

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