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A Messina nasce l’Osservatorio sulla legalità della didattica

da | Nov 2010 | News | 0 commenti

Vigilare sul corretto svolgimento della didattica e della distribuzione di contratti e incarichi. Con questo obiettivo è nato all’Università di Messina l’Osservatorio sulla legalità della didattica (Old), su iniziativa dell’Assemblea interfacoltà dei ricercatori in mobilitazione presso l’ateneo siciliano. In una università spesso al centro di scandali e irregolarità, l’iniziativa dei ricercatori vuole offrire un servizio agli studenti, ma soprattutto – spiegano gli ideatori – evitare “condotte non conformi a quanto previsto dall’art. 6 del Codice dei comportamenti dell’ateneo riguardante ‘Doveri di natura didattica dei docenti'”.

Dalla corretta formulazione dei calendari alla distribuzione dei carichi didattici e supplenze ai docenti passando per la regolarità delle procedure di valutazione studentesca della didattica, l’Osservatorio si dichiara “aperto al contributo di tutte le componenti universitarie”, compresi gli studenti, dai quali raccoglierà segnalazioni di presunte irregolarità, trasmettendole direttamente ai referenti di ciascuna facoltà.
Per il nuovo “servizio legalità” è stato attivato un indirizzo e-mail, osservatoriold@gmail.com, e presto saranno pronti moduli prestampati e un sito internet in cui confluiranno le segnalazioni anche per via telematica. “Giunte le comunicazione da parte di studenti e altri operatori dell’ateneo – riprendono i ricercatori che hanno costituito l’Old – sarà avviata una verifica da parte dei referenti dell’Osservatorio per ogni facoltà, e saranno informati i coordinatori dei corsi di studio competenti e il preside della facoltà interessata”.
Insomma, un monitoraggio in piena regola e frutto della partecipazione di tutte le componenti che “fanno” l’università, le cui risultanze, comprese le risposte e gli eventuali provvedimenti adottati, saranno comunicati al rettore e al nucleo di valutazione dell’ateneo messinese. E nel caso di “mancati provvedimenti da parte degli organi interpellati – garantiscono gli animatori dell’Osservatorio – valuteremo le forme più opportune per rendere pubbliche all’interno dell’ateneo le segnalazioni ricevute”.

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