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Laurea in Lingue

da | Ott 2022 | Orientamento universitario | 2 commenti

La laurea in Lingue è un percorso di studi che permette di aprire la propria mente e i propri orizzonti. Studiare approfonditamente una o più lingue straniere, infatti, non amplia soltanto le possibilità di comunicazione.

Imparare una lingua significa anche immergersi nella cultura dei paesi in cui questa lingua è parlata. E, di conseguenza, scoprire diverse tradizioni, modi di pensare e abitudini. Questo permette di sviluppare la capacità di accettare idee e punti di vista diversi dai propri e rende più tolleranti e mentalmente elastici.

Se il confronto con le differenze non vi ha mai spaventato, anzi vi ha sempre suscitato entusiasmo e curiosità, la laurea in Lingue può essere quella giusta.

Studiare lingue presuppone una predisposizione per le materie umanistiche, un forte interesse per la letteratura e la disponibilità a trascorrere periodi all’estero. Quest’ultima è spesso un’esigenza ineludibile, se si vuole perfezionare la propria conoscenza degli idiomi studiati.

Nel mercato del lavoro questa laurea può aprire diverse opportunità, che dipendono innanzi tutto da quali lingue si è deciso di studiare e dal livello di padronanza raggiunto.

Laurea in Lingue: le tipologie di corsi

I diplomati che intendono intraprendere il percorso per conseguire la laurea in Lingue di primo livello hanno due possibili opzioni. Possono, infatti, scegliere tra i corsi delle seguenti classi:

  • Lingue e culture moderne (L-11), che privilegia uno studio di indirizzo più filologico-letterario;
  • Mediazione linguistica (L-12), che predilige uno studio delle lingue di tipo più pratico e professionalizzante.

Alla classe L-12 afferiscono anche i corsi di laurea triennale che rappresentano il primo step per la laurea in Interpretariato e traduzione.

Nella maggior parte degli atenei i corsi della classe L-11 sono ad accesso libero, mentre quelli della classe L-12 sono a numero chiuso e prevedono il superamento di un test d’ammissione selettivo.

Una volta terminato il primo ciclo di studi universitari, chi fosse interessato a proseguire per ottenere una laurea di livello magistrale potrà iscriversi ai corsi appartenenti alle classi di Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia (LM-36), Lingue e letterature moderne europee e americane (LM-37) o Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale (LM-38).

I corsi di laurea magistrale delle classi LM-36 e LM-37 rappresentano idealmente il completamento di quelli triennali della classe L-11.

In particolare, quelli della classe di Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia (LM-36) sono riservati a chi ha studiato almeno una lingua africana o asiatica già durante la laurea triennale.

Quelli della classe di Lingue e letterature moderne europee e americane (LM-37), invece, sono lo sbocco per quanti hanno scelto di concentrarsi sugli idiomi europei.

Infine, i corsi di laurea della classe di Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale (LM-38) sono la naturale prosecuzione dei percorsi triennali della classe di Mediazione linguistica (L-12).

L’accesso ai corsi di secondo livello è libero in quasi tutte le università.

Laurea in Lingue: cosa si studia

Nei piani di studio dei corsi di laurea in Lingue di primo e secondo livello il posto d’onore lo occupano, ovviamente, le lingue straniere.

Gli studenti sono chiamati a sceglierne almeno due e il ventaglio di opzioni varia da sede a sede. In generale, quasi tutte le università propongono per lo meno le seguenti lingue: inglese, francese, tedesco, spagnolo e russo.

Un discreto numero di atenei danno la possibilità di optare anche per il portoghese, lo sloveno, l’arabo, il cinese o il giapponese. E in diversi casi l’offerta si amplia ulteriormente con proposte quali la lingua rumena, quella greca moderna o quella catalana, l’ebraico e perfino il coreano.

Una vasta parte della didattica è poi dedicata alle letterature che fanno riferimento alle lingue studiate. E anche materie come Glottologia e linguistica e Filologia occupano una posizione di rilievo.

Inoltre, si affrontano esami quali:

  • Letteratura italiana;
  • Didattica delle lingue moderne;
  • Geografia.

Importante è pure lo studio di discipline storiche quali Storia medievale, Storia moderna e Storia contemporanea. In base alle lingue scelte, si possono sostenere anche esami come Storia e istituzioni dell’Africa o Storia e istituzioni dell’Asia.

I corsi di laurea in Lingue delle classi L-12 e LM-38, inoltre, prevedono lo studio di discipline economiche, giuridiche e sociali tra cui:

  • Economia aziendale;
  • Economia e gestione delle imprese;
  • Diritto internazionale;
  • Diritto commerciale.

Le attività didattiche si basano su un’alternanza di lezioni frontali tradizionali ed esercitazioni pratiche (lettorati) svolte in aula o in laboratorio linguistico.

Il percorso formativo degli studenti si completa con un periodo di stage o tirocinio presso aziende ed enti pubblici e privati.

lingue

Gli sbocchi professionali

Le prospettive lavorative per chi ha una laurea in Lingue variano a seconda del corso di studi scelto e del livello del titolo conseguito. Inoltre, sono fortemente dipendenti dalle lingue conosciute e dal grado di competenza raggiunto.

Per i laureati triennali della classe L-11 gli sbocchi sono principalmente nel settore del turismo e in quello dei servizi culturali.

Per la classe L-12, invece, le possibilità di lavoro più concrete riguardano l’inserimento all’interno di imprese multinazionali o che hanno relazioni commerciali con l’estero. In questi contesti i laureati si potranno occupare di traduzione e redazione di testi in lingua straniera, gestione della corrispondenza con clienti/fornitori esteri, assistenza linguistica nell’ambito di meeting e conferenze, ecc.

I laureati della classe L-12, inoltre, potranno lavorare come mediatori linguistici presso associazioni ed enti pubblici o privati che si occupano di erogare servizi rivolti a un’utenza multiculturale, inclusi i migranti.

Con la laurea in Lingue magistrale delle classi LM-36 e LM-37 si possono ricoprire funzioni di responsabilità nell’ambito di istituzioni culturali italiane all’estero. Si può anche lavorare presso le rappresentanze diplomatiche e consolari o in istituzioni nazionali e internazionali.

Tra i possibili sbocchi occupazionali c’è il mondo dell’editoria, nel quale i laureati possono inserirsi sia come consulenti linguistici che come traduttori di testi letterari.

I laureati magistrali della classe LM-37, purché in possesso dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche richiesti dalla normativa vigente, possono anche lavorare come insegnanti nella scuola secondaria di primo e secondo grado (medie e superiori).

Con una laurea della classe LM-38, infine, si può intraprendere una carriera nell’ambito di istituzioni e organizzazioni internazionali ed enti che si occupano di cooperazione allo sviluppo. Oppure ci si può occupare di relazioni internazionali in ambito aziendale o nella Pubblica amministrazione.

Clicca qui per scoprire quali sono le università italiane che offrono il corso di laurea in Lingue

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2 Commenti
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Giulia
Giulia
10 anni fa

Manca lo IULM di Milano…

Karima fater
Karima fater
8 anni fa

Io sono di nazionalità marocchina e vivo in Italia Toscana, ha ottenuto Divisione diploma di maturità di letteratura e lingue nel 2015 e voglio completare i miei studi nel campo del commercio e dei servizi