Otto italiani nella classifica degli scienziati più influenti al mondo
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Nella classifica degli scienziati più influenti al mondo otto sono italiani, ma due sono cervelli in fuga all’estero

da | Feb 2014 | News | 0 commenti

Ci sono anche degli italiani nella classifica dei 400 scienziati più influenti al mondo, curata da un team guidato dal direttore del Prevention Reasearch Center della Stanford Universiy, John Ioannidis, e pubblicata recentemente dallo European Journal of Clinical Investigation. Per la precisione, sono in otto. Se questo risultato è un motivo di orgoglio, per contro, la graduatoria mostra anche il perdurare della fuga dei nostri cervelli e la scarsa capacità del Paese di attrarre talenti stranieri. Tra gli scienziati italiani che hanno scalato il ranking, infatti, due operano stabilmente in università estere, mentre nessuno di quelli stranieri attualmente lavora in Italia o sta progettando di proseguire la propria carriera qui in futuro.

I sei scienziati italiani che lavorano nel nostro Paese e figurano nella classifica di quelli più influenti al mondo sono: Alberto Mantovani, direttore scientifico di Humanitas e docente dell’Università degli Studi di Milano; Antonio Colombo, dell’Università Vita-Salute San Raffaele; Giuseppe Remuzzi, dell’Istituto Mario Negri di Bergamo; Giuseppe Mancia, dell’Università di Milano-Bicocca; Vincenzo Di Marzo, del Cnr di Pozzuoli e Alberto Zanchetti, anche lui dell’Università degli Studi di Milano. Ad essi si aggiungono, poi, i due talenti emigrati all’estero, Carlo Croce e Napoleone Ferrara, che fanno ricerca rispettivamente all’Università dell’Ohio e alla Genentech Incorporated.

La classifica dei 400 scienziati più influenti al mondo è stata stilata utilizzando un criterio diverso – per lo meno in parte – da quello impiegato per i ranking internazionali tradizionali. Per campione sono stati considerati i 15.153.000 autori di articoli scientifici disponibili sul database Scopus, calcolando per ciascuno il totale di pubblicazioni e citazioni registrate dal 1996 al 2011. Da questa operazione si è ottenuta una misura bibliometrica – il cosiddetto indice di Hirsh o H index – basato proprio sul totale di paper o quotes relativo a ogni scienziato. Ed ecco che sono emersi i 400 migliori.

Primo fra gli italiani operativi nel nostro Paese è Alberto Mantovani, selezionato tramite una griglia ancora più ristretta, che mette a confronto l’indice di Hirsh e altri sotto-criteri. Ma a stare in cima, in modo assoluto, nella lista dei ricercatori nostrani è Carlo Croce, uno dei tanti eccezionali talenti che l’Italia ha ‘regalato’ alle università estere: “È un dato di fatto che – dichiara Mantovani – si riproduce, qualunque sia il parametro. Noi siamo degli eccellenti donatori di cervelli, ma questo è normale. Quello che non è normale è che il Paese non sia attrattivo per i talenti stranieri“.

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