Università Bologna, progetto basato sul genoma per vincere la leucemia
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Sequenziare il genoma per vincere la leucemia: ecco il progetto NGS-PTL dell’Università di Bologna

da | Nov 2012 | News | 0 commenti

Individuare trattamenti personalizzati e terapie su misura per chi è affetto da leucemia, sulla base del genoma. Questo l’obiettivo del progetto “Next Generation Sequencing Platform for Targeted Personalized Therapy of Leukemia (NGS-PTL)” finanziato dall’Ue e coordinato dall’Università di Bologna, sotto la guida di Giovanni Martinelli, docente del dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale, e dell’Istituto di Ematologia del Policlinico S. Orsola- Malpighi.
Il progetto, che ha preso il via lo scorso 1° novembre, è stato finanziato dall’Unione Europea con un contributo di 5.870.815 euro e vede la partecipazione di ben dieci partner provenienti da sei Paesi europei: Italia, Germania, Belgio, Spagna, Repubblica Ceca e Svizzera. Questi appartengono, più precisamente, alle università di Bologna, Torino, Ulm, Leuven, Masarykova, Salamanca, oltre alle piccole-medie imprese Personal Genomics srl, Sinaptica IT srl, Fasteris SA e Muenchner Leukemialabor. L’iniziativa, il cui scopo è vincere la leucemia sequenziando il genoma, rientra nell’ambito del Programma FP7 Cooperation.

Mediante l’impiego delle più innovative metodologie di sequenziamento del Dna, si vuole “approfondire – spiega il professor Giovanni Martinelli – la conoscenza delle alterazioni del genoma che concorrono alla patogenesi delle diverse leucemie e che influenzano la risposta dei singoli individui alle terapie”. In questa maniera, si cerca di individuare quegli strumenti diagnostici e prognostici capaci di permettere “una sempre più efficace applicazione della ‘medicina personalizzata’ nella consueta pratica clinica”, che possa essere utile per la cura di chi è affetto dalla leucemia, nota anche come ‘tumore’ del sangue.
Il progetto seguito dall’Università di Bologna si propone, così, di dare vita a una rete di medici e scienziati che utilizzino il metodo del sequenziamento del genoma, per individuare le alterazioni maggiormente responsabili delle risposte alle terapie che variano da persona a persona. Attraverso quest’approccio, inoltre, sarà possibile rintracciare tutte le informazioni riguardanti i meccanismi che sottendono allo sviluppo della malattia e definire dei veri e propri ‘pannelli diagnostici’ in grado di indicare quale sia la cura più appropriata e sicura, tenendo conto anche degli eventuali effetti collaterali.

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