Gelmini sul Rapporto Ocse: "Non serve aumentare le rette"
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Gelmini sul Rapporto Ocse: “In Italia non serve aumentare le rette”

da | Mag 2011 | News | 2 commenti

Più autonomia agli atenei e responsabilità nella gestione. E in più superare progressivamente il tetto alle rette universitarie. Il Rapporto 2011 dell’Ocse, presentato ieri a Milano, analizza lo stato delle università italiane giudicandole ancora inefficienti e propone il decentramento decisionale come garanzia di responsabilizzazione.

Un’opera di risanamento che coinvolge anche gli studenti “ben informati”, attribuendo le risorse in base alla loro scelta dei corsi universitari e introducendo in questo modo meccanismi di competitività.

L’Ocse indica anche la strada dell’aumento delle rette, con una quota maggiore a carico degli studenti, come un modo per aumentare gli introiti delle università. E sottolinea come i meccanismi di limitazione all’accesso siano da potenziare, perché la loro assenza ritarda il corso degli studi e fa aumentare il numero di abbandoni.

Poi c’è il capitolo del valore legale del titolo di studio, che dovrebbe cedere il passo alla effettiva “valutazione del rendimento”, e quello della ricerca, per potenziare la quale l’Ocse auspica un contributo maggiore dei finanziatori privati.

Alle osservazioni del Rapporto Ocse ha replicato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che non ha mai fatto mistero di vedere con favore l’ingresso dei privati nell’università. Il ministro, infatti, ha dichiarato di condividere molte delle indicazioni dell’Ocse ma non quella relativa alla necessità di aumentare le rette. Per Gelmini “i giovani non devono pagare gli sperperi di alcuni atenei“, anche perché – rivendica – il governo ha tagliato i costi e razionalizzato le spese delle università introducendo la possibilità di commissariare quelle in dissesto.

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alessandra
alessandra
12 anni fa

e figuriamoci se non ci si mettevano anche i parassiti dell’ ocse…….ma che bravi a parlare sulle spalle di chi già fatica a pagare le attuali di tasse! la verità è che non vedete l’ora di ripristinare l’epoca del padrone che può fare tutto, compreso far studiare i propri figli, mentre gli altri devono tornare ad essere ignoranti analfabeti e sfruttati!!…..ma mi auguro che la storia vi punisca, come già è accaduto in passato…..ah già ma questo lo può sapere solo chi ha studiato!

giulia
giulia
12 anni fa

Brava Gelmini, non si alzano le tasse agli studenti, un applauso.La cosa più importante, il vero diritto allo studio sono le tasse degli studenti, brava il nostro Ministro che tutela veramente il diritto allo studio, non a parole.Forse si potrebbe prevedere un minimo di selezione nell’ accesso all’ Università, questo si, ma quello che costa nelle Università è la ricerca che prescinde dal numero degli studenti, e non è giusto che gli studenti debbano pagare la ricerca di tasca loro.