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Erasmus nel Mediterraneo, dagli atenei un appello alla Commissione Europea

da | Set 2011 | News | 0 commenti

Scambi Erasmus tra una sponda e l’altra del Mediterraneo. È stato prorogato al 15 novembre 2011 il termine per sottoscrivere la petizione promossa dall’Unione delle Università del Mediterraneo (Unimed), cui hanno aderito ad oggi oltre 600 firmatari, tra rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni e del mondo studentesco in tutto il bacino del Mediterraneo.

L’obiettivo di Unimed, che raccoglie 81 atenei provenienti da 21 Paesi di entrambe le sponde del Mediterraneo, è quello di sollecitare la Commissione europea alla creazione di un programma Erasmus e Leonardo da Vinci “euro- mediterraneo”, allargando dunque il programma europeo ai paesi della sponda Sud, dal Marocco alla Siria attivando flussi di scambio con le università locali.

Vero è che per usufruire di un periodo di studio in molti di questi Paesi esiste già il programma europeo Erasmus Mundus, ma come si legge nella petizione che ede come primi firmatari gli eurodeputati  Françoise Castex, Franziska Brantner, Vincent Peillon, Cristian Preda e Ivo Vajgl, resta un problema “lo scarso numero di beneficiari della componente mediterranea del programma Mundus”.

E sono molti i rappresentanti delle istituzioni nostrane ad aver sposato la causa: le senatrici Laura Bianconi e Rossana Boldi, che presiede la 14esima Commissione Politiche dell’Unione Europea, Isabella Bertolini, vicepresidente del gruppo Pdl alla Camera, il deputato Salvatore Tomaselli, Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio, Federica De Pasquale, vicepresidente della Consulta femminile Pari Opportunità del Lazio, e Benedetto Adragna, questore del Senato della Repubblica.

Fondamentale sarà tuttavia il sostegno della società civile e del mondo accademico stesso. Per questo Unimed, ha deciso di prorogare la scadenza della petizione (sottoscrivibile sul sito www-uni-med.net) dal 15 settembre al 15 novembre 2011 per permettere, anche grazie alla ripresa delle attività universitarie, una maggiore diffusione dell’appello tra i docenti, gli studenti e giovani ricercatori.

“Siamo soddisfatti del sostegno dimostrato da numerose personalità del mondo politico e accademico – commenta Domenico Laforgia, presidente dell’associazione e rettore dell’Università del Salento – Tuttavia, affinché la petizione vada a buon fine, è necessaria una maggiore mobilitazione, per favorire realmente nuove opportunità di crescita per studenti e ricercatori”.

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