Elena Cattaneo critica su Human Technopole a Milano
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Elena Cattaneo: “Sbagliato puntare su Human Technopole mentre i ricercatori lottano per trovare fondi”

da | Feb 2016 | News | 0 commenti

“Mentre la ricerca agonizza, spunta lo Human Technopole“. Ad accusare il governo di investire un miliardo e mezzo di risorse pubbliche in un unico progetto, lasciando migliaia di studiosi a contendersi le briciole è Elena Cattaneo, senatore a vita e  docente dell’Università degli Studi di Milano. Le critiche della Cattaneo sono arrivate attraverso le pagine del quotidiano La Repubblica, che ha pubblicato uno scritto nel quale il senatore evidenzia i limiti del progetto di un centro di ricerca che dovrebbe sorgere nell’area di Expo 2015 e che, a fronte di finanziamenti statali, dovrebbe poi essere affidato a una fondazione di diritto privato, l’Istituto italiano di Tecnologia (Iit) di Genova.

 

Di Human Technopole aveva parlato ieri con toni entusiastici il presidente del Consiglio Matteo Renzi, definendo il progetto del centro di ricerca “una sfida complicata e difficile, ma ciò che sta accadendo è che dopo anni di ambizioni al ribasso la possibilità di avere il meglio viene finalmente messa in cantiere”. Peccato che, sottolinea Elena Cattaneo, su Human Technopole dovrebbero convergere (ingenti) risorse che, in realtà, essendo pubbliche appartengono a tutti e che andrebbero stanziate secondo altri criteri.

“Investire in innovazione e ricerca significa, nel mondo liberaldemocratico,” scrive Elena Cattaneo, “dare spazio al confronto tra idee, per poi selezionare le migliori a beneficio di tutti. Per farlo, prima ancora di scegliere su cosa e chi puntare le risorse, servono una programmazione e una valutazione terza, competente e indipendente delle proposte”. In mancanza di ciò non esiste una politica per la ricerca, ma si tratta solo di “un grande spot fondato sull’improvvisazione”.

Ma non è solo quest’aspetto a lasciare perplessa Elena Cattaneo. Il vero nodo del contendere è l’intermittenza e la dispersione dei finanziamenti al sistema della ricerca, che deve quotidianamente fare i conti con risorse scarse, la cui erogazione è spesso incerta e avviene per lo più attraverso procedure che la docente definisce opache, con obiettivi vaghi e assenza di fatto di valutazioni in itinere ed ex-post. “Il tutto condito da preoccupante approssimazione politica. La stessa con cui si passa, indifferentemente, dalle public calls (i bandi pubblici) alle phone calls (le assegnazioni via telefono), o ai fondi top-down , assegnati dal decisore politico direttamente al beneficiario”, accusa il senatore. Così, a chi “punta sulle idee anziché sulle relazioni privilegiate restano i bandi Prin, Firb e briciole varie”, mentre altri si spartiscono la torta.

In un contesto del genere, accusa Elena Cattaneo, è assurdo che si sia scelto di investire così tanto in Human Technopole, un centro nato da “l’ispirazione estemporanea di un giorno”, dettata da “l’urgenza di mettere una ‘toppa glamour’ al dopo Expo”. “Mai come ora”, ha chiosato con durezza il senatore, “si sente il peso della propaganda politica, della spettacolarizzazione che tutto divora, compresa la speranza dei più giovani”.

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