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Dl sviluppo, le novità per università e ricerca

da | Mag 2011 | News | 0 commenti

Il consiglio dei ministri ha approvato giovedì 5 maggio il decreto legge per lo sviluppo, all’interno del quale sono contenute alcune norme che riguardano più da vicino il mondo della scuola, dell’università e della ricerca. Innanzitutto il provvedimento licenziato dall’esecutivo proroga il cosiddetto decreto “salva-precari”: in pratica le supplenze temporanee da svolgere quest’anno saranno riservate a chi abbia già svolto supplenze annuali nell’anno precedente.

Per quanto riguarda gli studenti universitari il decreto istituisce il “Fondo per il merito“, fondazione pubblico-privata che avrà la funzione di mettere assieme contributi pubblici e privati per finanziare prestiti d’onore riservati agli studenti universitari. Nei casi di particolare merito il prestito diventa una borsa di studio a tutti gli effetti.

Per le aziende che finanziano le attività di ricerca svolte da università ed enti di ricerca, invece, ci sarà un credito d’imposta per gli anni 2011 e 2012. Un tentativo, questo, di mobilitare risorse private per sopperire al ridimensionamento dei conferimenti pubblici. Per i progetti di ricerca considerati strategici che coinvolgono piccole e medie imprese è stato anche introdotto un meccanismo di contratti di programma attraverso i quali affidare ad atenei ed enti pubblici di ricerca un ruolo propulsore.

Novità importanti anche per la carriera dei docenti universitari: per tutti la progressione economica, che diventa triennale e non più biennale, sarà rapportata al merito. Una nota del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, commenta con soddisfazione la fine “dell’avanzamento di carriera solo in base all’anzianità di servizio”.

Per chi sarà assunto dopo l’entrata in vigore della riforma Gelmini si procederà a una revisione dello stipendio d’ingresso e non sarà più previsto il cosiddetto periodo di straordinariato. “Con l’approvazione di due schemi di regolamento sulla valutazione dei docenti, aggiungiamo un tassello importante per l’attuazione della riforma – ha commentato ancora il ministro -. Finalmente i docenti saranno valutati e premiati sulla base di criteri meritocratici“.

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