Le università italiane si preparano ad attuare due nuovi decreti legislativi – numero 18 e 19 del 2012 – che introdurranno il bilancio unico per ogni ateneo a partire dal 2014 e nuovi criteri per l’accreditamento delle sedi e dei corsi di laurea – in vigore entro quattro mesi.
I provvedimenti seguono, rispettivamente, l’intento di risanare i bilanci in perdita di numerosi atenei evitando le uscite economiche superflue e di bloccare il moltiplicarsi di corsi di laurea che non sostengono i criteri di qualità necessari, così da dare i giusti finanziamenti solo agli atenei capaci di offrire una formazione valida.
Con il decreto 18/2012 dunque le università dovranno sostituire i bilanci autonomi dei vari dipartimenti con un unico bilancio, a cui sarà affiancato anche un bilancio consuntivo, vale a dire una rendicontazione specifica sull’ateneo che comprende lo stato patrimoniale, il conto economico e una relazione sulla gestione del patrimonio stesso. Per le università queste nuove disposizioni si traducono in un obbligo di trasparenza finora non richiesta e in una riorganizzazione dei centri di responsabilità gestionale e amministrativa.
Il decreto 19/2012 invece prevede l’obbligo di valutazione della qualità e dell’efficacia della didattica ma anche dell’efficienza delle sedi e degli spazi d’ateneo in cui si svolge la vita universitaria degli studenti; l’obbligo vale per tutti gli istituti universitari, compresi quelli telematici. Soprattutto, oltre al bilancio sugli obiettivi della didattica e sui suoi aspetti organizzativi, la maggiore novità sembra essere la valutazione dei singoli docenti; inoltre, una volta concesso, l’accreditamento dovrà essere rinnovato ogni cinque anni.
Il provvedimento segue le linee dell’Associazione europea per la qualità del sistema universitario, ma toccherà all’Anvur – l’agenzia nazionale di valutazione il cui ruolo è stato di recente messo in discussione da Flc Cgil – tradurre e adattare i parametri europei al sistema italiano. L’università dovrà così adattarsi a un nuovo metodo di contabilità tipicamente aziendale, con una gestione del patrimonio d’ateneo in base all’impatto economico di lungo termine e alla valutazione analitica degli spazi e delle risorse umane che lavorano nel sistema istruttivo.
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