Cun: tagliati 469 corsi di laurea
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Cun: l’Università italiana dice addio a 469 corsi di laurea

da | Mag 2010 | News | 1 commento

studio del cun 469 corsi di laurea tagliati


Eliminati 469 corsi di laurea, di cui 371 lauree triennali di primo livello e 97 lauree specialistiche. Di queste “frange” si è spogliata l’università italiana, così come comunicato in una analisi dell’offerta formativa.
Dopo la bocciatura del sistema universitario 3+2 da parte della Corte dei Conti, arriva infatti il rapporto del Cun (Consiglio Universitario Nazionale) a fornire dati e cifre sulle eliminazioni dei corsi di laurea portate avanti nell’arco di questi ultimi due anni.

Il presidente del Cun, Andrea Lenzi, ha spiegato in occasione della presentazione dei dati, in concomitanza con la presentazione del Rapporto Almalaurea sul Profilo dei laureati 2009, che “la riduzione è a carico soprattutto delle lauree triennali ed è stata realizzata per offrire ai giovani un percorso di studio ‘di base’ più completo e meno frammentato rispetto alla situazione precedente. I tagli sono stati eseguiti secondo criteri di razionalizzazione dei percorsi formativi elimininando l’eccessiva frammentazione e l’esagerata moltiplicazione dei corsi di studio”.
Uno dei sintomi più evidenti infatti della riforma universitaria del “3+2″,  introdotta nel 1999 con il d.m. n.509 sull’autonomia didattica, è stata proprio la proliferazione di corsi di laurea spesso frequentati da pochissimi studenti, i cui insegnamenti spesso non giustificavano la creazione di un corso ad hoc.
L’obiettivo di questi tagli, come dichiara il Cun, è quello di giungere a una razionalizzazione delle risorse destinate agli atenei, che soffrono già di ridimensionamenti, ma soprattutto, e questa risiede tra le motivazioni più importanti, per offrire agli studenti un’offerta didattica che permetta loro di inserirsi nel mondo del lavoro, senza dilungare ulteriormente il momento di passaggio dallo studio alla “messa in campo” delle proprie competenze.

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lucio
lucio
13 anni fa

Io penso che si dovrebbe ridurre anche il numero delle università. E’ impensabile che in Italia ce ne siano più di 90. Sono troppe e vanno a gravare sulle spalle dei contribuenti. Razionalizziamo e potenziamo i centri realmente validi.