L’Università di Siena, l’Università di Trento e il Politecnico di Torino si sono aggiudicati prima, seconda e terza posizione nella Classifica di Censis-Repubblica 2012 dedicata alle università italiane. Buoni sono stati i risultati di Bologna, Pavia e Camerino, che si sono collocati al primo posto rispettivamente tra i grandissimi atenei, i grandi e i piccoli atenei. Questo è ciò che emerge dai dati della Grande Guida sull’Università edita da Repubblica e realizzata in collaborazione con Censis Servizi.
I punteggi ottenuti dagli atenei rappresentano le medie dei giudizi relativi a cinque voci e possono variare da un minimo di 66 a un massimo di 110. I parametri usati per la valutazione degli atenei sono stati:
- servizi (relativi fondamentalmente a vitto e contributi alloggio);
- borse di studio e contributi erogati a favore degli studenti dagli enti per il diritto allo studio;
- strutture offerte (numero di posti che ogni iscritto ha a disposizione in aule, biblioteche, laboratori e spazi sportivi);
- web, ossia il livello di usabilità dei siti internet degli atenei e la funzionalità dei contenuti pubblicati;
- internazionalizzazione degli atenei (riguardante il numero di iscritti stranieri, la mobilità degli studenti, le spese delle università a favore degli scambi internazionali, i corsi di laurea a doppio titolo).
Le valutazioni sono state elaborate per tutte le facoltà presenti negli atenei statali nell’a.a. 2010/2011. Si tratta complessivamente di 61 atenei statali, classificati in cinque gruppi a seconda del numero di iscritti ottenuto nell’anno accademico di riferimento. Nella classifica compaiono, dunque, atenei piccoli (fino a 10.000 iscritti), medi (da 10.000 a 20.000 iscritti), grandi (da 20.000 a 40.000 iscritti) e “mega” (oltre i 40.000 iscritti). Infine vi sono i politecnici considerati come categoria a sé stante.
Secondo questi criteri, l’Università di Siena – appartenente al gruppo degli atenei medi – si è aggiudicata quest’anno un punteggio finale di 103,1, battendo tutte le altre università italiane. Una media ottenuta da voti elevati in tutte le voci della classifica (104 per i servizi, 100 per le borse di studio, 110 per le strutture, 98 per il web e 97 per l’internazionalizzazione).
Ma tra le diverse classifiche secondo me questa è la peggiore. Le Università non andrebbero valutate sulla bellezza dei giardini o degli uffici dei professori, ma sui piani di studio proposti, sui percorsi che portano ad un lavoro attinente agli studi fatti, sul materiale di studio messo a disposizione degli studenti, sulla dispersione degli studenti, sulla condizione occupazionale dei laureati.