Università di Chieti-Pescara presenta servizio di carpooling
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A Pescara studenti e prof condividono l’auto

da | Nov 2009 | News | 1 commento

carpooling chieti pescara

Si chiama carpooling e significa “auto di gruppo“. Di solito, condividere l’automobile nel tragitto casa-lavoro serve per ridurre il traffico, l’inquinamento e il consumo di energia, oltre ad eliminare il problema del parcheggio e ad abbassare i costi di trasporto. Adesso l’Università di Chieti e Pescara vuole applicare questo modello di mobilità anche agli spostamenti degli universitari.

Così, tra qualche settimana, l’Ateneo D’Annunzio di Chieti e Pescara darà il via al funzionamento di un software di carpooling per gestire la condivisione delle automobili tra studenti, ricercatori e docenti dell’università. Potrà capitare insomma, che professori e studenti si trovino nella stessa macchina la mattina per raggiungere l’aula in cui si tiene la lezione, o la sera nel tragitto di ritorno a casa.

Quella di condividere l’automobile è una delle alternative da anni proposte, nel pubblico come nel privato, per mettere in pratica una mobilità sostenibile. Ma affidarsi a soluzioni autogestite spesso non basta. C’è bisogno di software centralizzati che consentano una razionalizzazione degli spostamenti e che quindi rendano possibile una concreta condivisione dei mezzi a disposizione.

C’è da dire che l’Ateneo D’Annunzio non è il primo ad aver promosso questa soluzione. Già altre università italiane si stanno impegnando da tempo nella fornitura di sistemi di carpooling: l’Alma Mater di Bologna, le Università di Milano, l’Università di Salerno con il progetto Mercurio, sono alcune tra quelle che si stanno impegnando per migliorare la mobilità universitaria in questo senso.

Nel caso dell’Università di Chieti e Pescara, il servizio è stato realizzato all’interno del progetto T.aT. – Students Today Citizen Tomorrow, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di un programma che promuove azioni di mobilità sostenibile nelle aree universitarie.

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Giulia D'Incalci
Giulia D'Incalci
14 anni fa

In Germania da anni funziona a scala nazionale il sistema “mitfahrer” gestito tramite diversi siti internet. Si tratta di automobilisti che mettono a disposizione un certo numero di posti auto precisando il tragitto che effettueranno e in quale data. Coloro che “offrono” il passaggio in auto si devono registrare e sono perseguibili perlegge nel caso molestino i passeggeri. Esiste e funziona (!) un sistema di segnalazione nel caso di soprusi e molestie.Il passaggio in auto non è gratuito ma consente di risparmiare in modo consistente rispetto al viaggio in treno. (Es.Monaco-Berlino costa circa 80 euro in treno,circa 30 in auto)