Università di Oxford: "Bugie bianche? Rafforzano legami sociali"
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Le bugie bianche? Sono utili. Mentire a fin di bene rafforza i nostri legami sociali. A dirlo, uno studio dell’Università di Oxford

da | Lug 2014 | News | 0 commenti

Le bugie bianche fanno bene. Mentire – soprattutto a fin di bene – può rafforzare i nostri legami sociali. Se molti di noi se ne erano già accorti nella vita di tutti i giorni, a confermarlo è un complesso modello matematico elaborato in uno studio condotto da un team di psicologi dell’Università di Oxford in collaborazione con la finlandese Aalto University School of Science.

Le piccole bugie aiutano i rapporti sociali, dal mentire su quanto stia bene l’amica col suo nuovo (e brutto) vestito, a quanto il nuovo (orribile) taglio di capelli doni al nostro partner. Questo il risultato dello studio di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Oxford, svolto in collaborazione con la Aalto University. Ma attenzione, bugiardi cronici: non si parla delle bugie dette per coprire qualche misfatto o tanto sistematiche da essere i pilastri di una relazione – le quali, antisociali, sono invece distruttive e finiscono per logorare il legame tra le persone.

La ricerca, condotta sotto l’egida dello psicologo Robin Dunbar, ha analizzato le bugie sociali e anti-sociali sui social network. “Comunità online che ben imitano le reti sociali del mondo reale”, hanno spiegato gli studiosi. “Per esempio, fare un like a qualcuno comunica a questa persona che la si supporta o che si apprezza uno status o una foto – insomma, per quella che si chiama empatia virtuale. Ma a volte premiamo mi piace solo perché sentiamo che è qualcosa che ci si aspetta da noi”.

Perciò, ecco che una piccola bugia su Facebook è assai simile alle piccole bugie bianche tra amici che siedono allo stesso tavolo. O all’apprezzamento finto che spesso mostriamo a domande come “ti piacciono le mie scarpe nuove?”, “secondo te questi pantaloni mi stanno bene?” e via dicendo. Insomma, in quelle situazioni in cui spesso si finisce per mentire perché ci si preoccupa che l’onestà possa urtare i sentimenti altrui. Il risultato? Nervi rilassati e legami sociali al sicuro.

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